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Marketing Sonoro: comunicare con la voce e i suoi colori
A cura della Dott.ssa Alessandra Brusegan - Business Copywriter - conimmensacura.it
La voce serve per raccontare, accogliere, descrivere, coinvolgere, comunicare… Fa parte di noi, della nostra natura di esseri umani: impariamo ad usarla da piccolissimi e, di davvero speciale, ha che ci distingue da chiunque altro. Infatti, non ci sono due voci uguali in tutto il mondo. Proprio per tutti questi elementi, il nostro sistema nervoso sa interpretare le voci di chi incontra riuscendo a trarre, dalle parole degli altri, molte più informazioni di quelle che vengono effettivamente pronunciate. E, all’interno di un contesto e di una rubrica di Marketing Sonoro, non si può prescindere dall’analisi e dall’indirizzamento anche della voce.
L'ascolto di una voce In modo inconscio e inconsapevole, ognuno di noi è in grado di ascoltare un’altra persona e trarre importanti (e invisibili) elementi della sua comunicazione. Parliamo, ovviamente, della comunicazione di chi non è abituato a lavorare con la sua voce, non la regola consapevolmente e la usa in modo naturale e non artefatto.
Per esempio, ascoltare il modo in cui
qualcuno parla aiuta a valutare la sua credibilità, la verità
delle sue parole e la correttezza delle sue intenzioni. Immaginiamo di parlare con qualcuno solo al telefono, senza averlo mai visto. La voce ci dice molto di quella persona, del suo stato d’animo, della sua cultura, della sua intelligenza, del suo fascino. Proviamo ad immaginare di ascoltare queste parole: "Fidati di me". Chissà come, a seconda del tono e della velocità cui vengono dette, il nostro sistema neurovegetativo capisce se ci si può fidare o meno!
Per tutti questi motivi e per il fatto di essere presente, da sempre, nella nostra vita, la voce è uno strumento importante a nostra disposizione quando comunichiamo. È vero che spesso ci sembra scontata, irrilevante... ma ha uno suo ruolo determinante e insostituibile nella comunicazione. Insieme alla postura, ai gesti e alle parole che si scelgono, anche la voce ha un’influenza sul messaggio che si trasmette rendendo completa la comunicazione che, altrimenti, sarebbe un elenco di parole pronunciate. Non tutti sanno che la voce può assumere diversi colori e sfumature. A seconda del tono che si usa, del ritmo e della velocità della comunicazione, ogni voce esprime qualcosa di diverso. E, come si può facilmente immaginare, sulla voce si può lavorare: per renderla più affilata, più efficace, più dosata proprio per aiutarci a comunicare meglio.
Il tono e il ritmo con cui una frase viene pronunciata possono avere sfumature diverse di colori: e ognuna ha un’intenzione e una sfera di emozioni che la accompagna. Il colore della voce, infatti, è in sostanza l’intenzione con cui si sta parlando. Può raccontare gioia, critica, dubbio, ragionamento... e mostrare un’atmosfera.
Quando si parla con qualcuno, anche la voce aiuta a stabilire un contatto e a trasformare l’interazione. In un appuntamento, in un incontro, in una telefonata e in una trattativa la voce si modula naturalmente ma, farci caso, aiuta a rendere il messaggio più incisivo. Ma facciamo qualche esempio tratto dal cinema e non. Ipotizziamo di dire il "Buongiorno principessa" che esclama Benigni ne "La Vita è Bella". La voce esce alta, squillante sonora, allegra e con un sorriso. Questa è la voce gialla! La voce gialla è quella del saluto, dell'accoglienza, della gioia. È quella che ognuno di noi si aspetta di sentire quando incontra qualcuno di amichevole che è contento di vederci. La voce gialla genera energia e attira l'attenzione, è calda e squillante ed è quella degli speaker radiofonici anche. È quella da usare quando si vuole farsi notare positivamente.
La voce rossa è quella di "Adriana" di Rocky, esclamato a gran voce. Esprime passione e amore! Ha una altezza minore della voce gialla, e anche un ritmo leggermente più lento ma, di solito, viene pronunciata con volume maggiore. La voce rossa è inequivocabilmente orientata a dare prova di qualcosa di appassionato. Vale, paradossalmente, anche per i sentimenti negativi di odio, purché siano vivi e intensi. "Ti Odiooo" detto con tutto il cuore esce con la voce rossa. Quando parlando con qualcuno, si sente il suo amore per qualcosa, la sua enorme passione, è perché sta usando la voce rossa. In una trattativa o in un incontro la voce rossa va dosata e usata poche volte, al momento giusto però a sfoderata perché dà una carica di intensità indimenticabile.
La voce verde è quella di una preghiera: "Padre Nostro che sei nei cieli…" È la voce della calma, dell’accoglienza, del racconto, dei dettagli, dell'ascolto e della disponibilità. È la voce di chi incontra un cliente e si informa sulle sue esigenze e preferenze. Di chi fa delle domande e ascolta con delicatezza e apertura le risposte; di chi formula altre domande, più mirate e delicate, mai invasive o spiacevoli. Ha un tono medio, un volume medio e un’espressione del viso composta e calma. La voce della trattativa insomma, la voce utile per incontrarsi a metà strada ed è quella su cui si svolge la maggior parte delle conversazioni di lavoro e di vendita. L'esempio per eccellenza di voce blu è "Mi chiamo Bond, James Bond". Ha un tono molto basso e un volume chiaro e ben comprensibile. È la voce della guida, delle condizioni contrattuali stabili, della certezza del risultato. È la voce che serve a convincere il cliente quando sta dubitando: è di una chiarezza lampante e trasmette solidità, affidabilità e verità. Si pronuncia quando si sta per dire una verità incontrovertibile, il messaggio che distingue il proprio brand, il proprio prodotto, la propria garanzia.
E poi c’è la voce nera anche nella sua variante grigia. La voce cupa, monotona, senza nessuna luce. La voce di chi parla di qualcosa che non è interessante, che non lo appassiona o che vorrebbe nascondere, eliminare. La voce da evitare in qualsiasi contatto con un cliente. La voce che spegne ogni emozione e che copra con un telo nero ogni particolarità.
Abbiamo parlato della voce e della sua straordinaria capacità di generare emozioni anche in chi ascolta. E non a caso abbiamo parlato di frequenza e volume, entrambi elementi captati dall’udito. Ovvero dal nostro senso più evoluto e più arcaico anche, in diretta e piena connessione con l'amigdala che è la porzione più profonda e meno controllabile del cervello. L'amigdala è la parte del sistema nervoso più profondamente connessa con l'istinto, è la prima che reagisce qualsiasi stimolo ed è quella che ci fa provare quel sesto senso quando parliamo con le persone. Modulare, arricchire e modificare volutamente e consapevolmente la propria voce la rende uno strumento affilatissimo e molto potente perché le dà l'energia per superare le barriere consce e intrufolarsi direttamente nel cervello e nella percezione delle persone.
È provato e noto come il suono sappia stimolare il nostro subconscio: la musica, il canto, le vibrazioni e le basse frequenze… ma anche la voce semplice, quella parlata, sa fare lo stesso. Usare consapevolmente la voce è un modo per arricchire la percezione del momento, migliorare la propria interazione con i clienti, differenziare le modalità di avvicinarsi alle persone aumentando l'ampiezza del contatto e aumentano la possibilità di coglierne attenzione e preferenze. E, anzi, è fondamentale quando il marketing si fa al telefono e quando non c’è nessun appiglio visivo.
Ecco come usare i colori nel modo migliore. GIALLO: Il saluto iniziale e finale VERDE: Le domande e la disponibilità̀ ad aiutare BLU: l consigli e le risposte più̀ importanti ROSSO: La propria opinione
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