L’Acustica 
uno strumento che crea benessere
Settembre 
2024 - A cura di Luciano Mattevi - 
Direttore di Inquinamentoacustico.it
 
 L’Acustica 
rappresenta uno dei principali indicatori di percezione di benessere 
dell’Ambiente e delle Persone, come traspare dai dati forniti in ambito 
europeo con i fattori di stress che possono determinare dei carichi di malattia 
su ciascun individuo, a seconda dei livelli di esposizione al rumore nocivi per 
la salute e per l’equilibrio ecologico naturale (le soglie raccomandate dalla 
OMS/Europa sono di 50 dB(A) giorno e 40 dB(A) notte). Grazie ai 
lavori prodotti dallo studio coordinato dall’OMS/Europa con il sostegno 
del Joint Research Centre (JRC) della Commissione Europea (CE), l’Agenzia 
Europea per l’Ambiente (EEA) ha potuto stimare che il rumore ambientale 
contribuisce ogni anno a causare 48 ml nuovi casi di cardiopatie ischemiche 
e a produrre oltre 12 ml decessi prematuri. Inoltre, secondo le stime, 22 mln di persone soffrirebbero di 
elevata irritabilità cronica e più di 6 mln accusano gravi disturbi cronici del sonno. Senza contare 
che il rumore degli aerei causerebbe una compromissione della capacità di 
lettura in 12 ml bambini in età scolare (fonte: EEA –
www.eea.europa.eu).
L’Acustica 
rappresenta uno dei principali indicatori di percezione di benessere 
dell’Ambiente e delle Persone, come traspare dai dati forniti in ambito 
europeo con i fattori di stress che possono determinare dei carichi di malattia 
su ciascun individuo, a seconda dei livelli di esposizione al rumore nocivi per 
la salute e per l’equilibrio ecologico naturale (le soglie raccomandate dalla 
OMS/Europa sono di 50 dB(A) giorno e 40 dB(A) notte). Grazie ai 
lavori prodotti dallo studio coordinato dall’OMS/Europa con il sostegno 
del Joint Research Centre (JRC) della Commissione Europea (CE), l’Agenzia 
Europea per l’Ambiente (EEA) ha potuto stimare che il rumore ambientale 
contribuisce ogni anno a causare 48 ml nuovi casi di cardiopatie ischemiche 
e a produrre oltre 12 ml decessi prematuri. Inoltre, secondo le stime, 22 mln di persone soffrirebbero di 
elevata irritabilità cronica e più di 6 mln accusano gravi disturbi cronici del sonno. Senza contare 
che il rumore degli aerei causerebbe una compromissione della capacità di 
lettura in 12 ml bambini in età scolare (fonte: EEA –
www.eea.europa.eu).
Ciascuno di noi può avere occasione di sperimentare quanto, ogni qualvolta 
veniamo disturbati dal rumore, tali fenomeni degradino la qualità della Vita 
quotidiana. Traffico, musica, urla, schiamazzi, clacson, sirene, elicotteri che 
volano a bassa quota, e tanti altri impianti e attività. In questo rumore 
caotico, cerchiamo di rifugiarci dentro casa o spostarci per un po’ in luoghi 
isolati (nelle c.d. “Zone silenziose”), anche se pure lì alle volte la 
situazione non è poi tanto migliore a causa dei rumori dei vicini, di attività 
svolte con macchine rumorose o di musica anche in ambienti montani di alta quota. Diviene per questo importante il ruolo 
dell’Acustica e di coloro che detengono un’adeguata professionalità, spesa per 
cercare di fronteggiare tali disagi, al fine di salvaguardare una risorsa 
divenuta oramai sempre più rara, quindi preziosa, il Silenzio.
 Nel 
corso di questi anni la Testata si è occupata spesso di tale tematica (L'esperienza 
del Silenzio,
I saperi dell'ascolto,
La ricerca del “Silenzio”,
Il Suono come Esperienza e Terapia,
Ricerchiamo il silenzio e
Il silenzio, una risorsa che dobbiamo saper difendere), nel tentativo di far 
comprendere quanto possa diventare utile trascorrere, almeno un po' di tempo al 
giorno, nel silenzio. Non solo per trovare pace e armonia in noi stessi, quanto 
per riuscire ad apprezzare l’ambiente che ci circonda. Nel silenzio, 
infatti, riusciamo meglio a riordinare le idee, a far lavorare la fantasia o, 
più semplicemente, anche se basilare per il nostro benessere psicofisico, a 
riposare. Per questo, il professionista dell’Acustica, in ambito nazionale 
riconducibile alla figura del Tecnico Competente in Acustica – istituita 
dall'art. 2, c. 6, della L.447/95 (Legge quadro sull'inquinamento acustico) 
– riveste un tassello fondamentale, ancorché complesso, per dare attuazione ai 
programmi di salvaguardia fissati dalla Direttiva 2002/49/CE (c.d. “Direttiva 
END” – Environmental Noise Directive) relativa alla determinazione e 
alla gestione del rumore ambientale, la quale si propone di perseguire un «(omissis) 
elevato livello di tutela della salute e dell’ambiente». Ciò potrà trovare 
riferimento nella realizzazione di soluzioni, scelte o definizione di nuovi modi 
di operare, 
mediante i quali il rumore sia contenuto entro valori accettabili e, se 
altrimenti possibile, entro soglie tollerabili, al fine di salvaguardare il 
nostro benessere e, conseguentemente, consentirci di conservare un approccio 
positivo verso la Vita, migliorare le relazioni umane, a partire da quanti sono 
a noi più prossimi, ovvero ai nostri vicini di casa con i quali siamo, dolenti o 
nolenti, invitati a rapportarci ed intrattenere buone relazioni.
Nel 
corso di questi anni la Testata si è occupata spesso di tale tematica (L'esperienza 
del Silenzio,
I saperi dell'ascolto,
La ricerca del “Silenzio”,
Il Suono come Esperienza e Terapia,
Ricerchiamo il silenzio e
Il silenzio, una risorsa che dobbiamo saper difendere), nel tentativo di far 
comprendere quanto possa diventare utile trascorrere, almeno un po' di tempo al 
giorno, nel silenzio. Non solo per trovare pace e armonia in noi stessi, quanto 
per riuscire ad apprezzare l’ambiente che ci circonda. Nel silenzio, 
infatti, riusciamo meglio a riordinare le idee, a far lavorare la fantasia o, 
più semplicemente, anche se basilare per il nostro benessere psicofisico, a 
riposare. Per questo, il professionista dell’Acustica, in ambito nazionale 
riconducibile alla figura del Tecnico Competente in Acustica – istituita 
dall'art. 2, c. 6, della L.447/95 (Legge quadro sull'inquinamento acustico) 
– riveste un tassello fondamentale, ancorché complesso, per dare attuazione ai 
programmi di salvaguardia fissati dalla Direttiva 2002/49/CE (c.d. “Direttiva 
END” – Environmental Noise Directive) relativa alla determinazione e 
alla gestione del rumore ambientale, la quale si propone di perseguire un «(omissis) 
elevato livello di tutela della salute e dell’ambiente». Ciò potrà trovare 
riferimento nella realizzazione di soluzioni, scelte o definizione di nuovi modi 
di operare, 
mediante i quali il rumore sia contenuto entro valori accettabili e, se 
altrimenti possibile, entro soglie tollerabili, al fine di salvaguardare il 
nostro benessere e, conseguentemente, consentirci di conservare un approccio 
positivo verso la Vita, migliorare le relazioni umane, a partire da quanti sono 
a noi più prossimi, ovvero ai nostri vicini di casa con i quali siamo, dolenti o 
nolenti, invitati a rapportarci ed intrattenere buone relazioni.
 In 
occasione del 50° Convegno Nazionale dell’Associazione Italiana di 
Acustica (AIA) – svoltosi a Taormina (ME) nei giorni 29-31 maggio scorso – 
sono stati presentati alcuni lavori, in particolare di quelli relativi ai c.d. “scenari 
complessi”, ossia quelli nei quali sono presenti contemporaneamente più sorgenti 
con ambienti difficili da modellizzare, elaborati a corredo di un interessante 
progetto dal titolo “LIFE 
SILENT”, partito a settembre 2023, cofinanziato dalla Comunità Europea 
e coordinato da ANAS S.p.A. (www.stradeanas.it/it/life-silent), 
con il partenariato di RFI, ITALFERR, Consiglio Nazionale delle 
Ricerche (CNR), Agenzia Regionale per la protezione dell’ambiente 
Toscana (ARPAT), Università degli studi di Bologna, Università degli studi di Reggio Calabria, 
MOPI - Società italiana 
per la ricerca applicata e lo sviluppo di nuovi materiali e Consorzio 
TEBAID - Consorzio dell’Università di Cosenza per le tecnologie 
biomediche avanzate.
In 
occasione del 50° Convegno Nazionale dell’Associazione Italiana di 
Acustica (AIA) – svoltosi a Taormina (ME) nei giorni 29-31 maggio scorso – 
sono stati presentati alcuni lavori, in particolare di quelli relativi ai c.d. “scenari 
complessi”, ossia quelli nei quali sono presenti contemporaneamente più sorgenti 
con ambienti difficili da modellizzare, elaborati a corredo di un interessante 
progetto dal titolo “LIFE 
SILENT”, partito a settembre 2023, cofinanziato dalla Comunità Europea 
e coordinato da ANAS S.p.A. (www.stradeanas.it/it/life-silent), 
con il partenariato di RFI, ITALFERR, Consiglio Nazionale delle 
Ricerche (CNR), Agenzia Regionale per la protezione dell’ambiente 
Toscana (ARPAT), Università degli studi di Bologna, Università degli studi di Reggio Calabria, 
MOPI - Società italiana 
per la ricerca applicata e lo sviluppo di nuovi materiali e Consorzio 
TEBAID - Consorzio dell’Università di Cosenza per le tecnologie 
biomediche avanzate.
L’obiettivo del progetto è quello di introdurre degli approcci innovativi 
alla riduzione del rumore, mediante lo sviluppo e l’implementazione di pavimentazioni a basso rumore e 
barriere antirumore di ridotta altezza 
per le ferrovie, anche mediante l’impiego di metamateriali acustici e 
cercando di massimizzare l’impiego di materiali riciclati.
Appare perciò chiaro che, chi ancora conserva l'idea che l’Acustica 
ricopra un ruolo marginale nella nostra Vita, si sbaglia di grosso, poiché 
dimentica che il rumore rappresenta il “veleno” che limita e, alle volte,
inibisce le necessità fondamentali dell’individuo, quali dormire o
godere di una Vita domestica serena, riconosciuti dalla Carta dei 
Diritti fondamentali dell'Unione Europea fra i diritti all’integrità della 
persona e rispetto della vita privata, la cui carenza può costituire l'inizio di 
forme di disagio assai più gravi, comprese quelle di alterare l’equilibrio 
psicofisico e mancanza di autostima, i quali rappresentano i primi 
tiepidi segnali circa l’insorgere di forme depressive che, se non ovviate, 
possono via via generare conseguenze sempre più gravi, come pare dimostrare un 
recente studio, pubblicato su PubMed, dal titolo "Esposizione 
all'inquinamento atmosferico e acustico nella prima infanzia e salute mentale 
dall'adolescenza alla prima età adulta" che esamina le associazioni 
longitudinali tra l'esposizione all'inquinamento atmosferico e acustico in 
gravidanza, nell'infanzia e nell'adolescenza e le esperienze psicotiche, la 
depressione e l'ansia nei giovani di età compresa tra 13 e 24 anni. Disattendere tali 
basilari elementi significa attuare quel circolo perverso che porta 
lentamente ed inesorabilmente ad assuefarsi, il che ci rende, comunque, 
responsabili, dacché “l’abitudine genera rassegnazione, la rassegnazione 
genera apatia, l’apatia genera inerzia, l’inerzia genera indifferenza. Ed oltre 
ad impedire il giudizio morale, l’indifferenza soffoca l’istinto di autodifesa. 
Quello che induce a difendersi, a battersi” (Oriana Fallaci). A noi 
dunque la scelta, ricordando che per cambiare le cose non bastano le parole, 
sono necessari anche i fatti.
 
 
 
 
 
 
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