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Protesta
A cura della Redazione
9. Candidatura
come Tecnico in Acustica Ambientale
19.05.2018
Ho scoperto soltanto da pochi giorni del termine per
l'iscrizione come TCAA agli elenchi nazionali.
Ho chiamato la regione due giorni fa e mi hanno detto di aver
pubblicato tutte le notifiche possibili in maniera adeguata, invece io
ricordo bene che ad aprile 2017 non era ancora stato specificato questo
discrimine e nonostante la mia presenza negli elenchi non mi è arrivata
nessuna e-mail né da regione né dall'associazione Assform.
Stavo cominciando ora a trovare lavoro nel campo, grazie al
vostro aiuto, dopo due anni di maternità e lavoro all'estero come operaio.
Dal momento che non conoscevo nessuno studio cui appoggiarmi per esercitare
l'attività di tecnico ho cercato stabilità in altri settori e da pochi mesi
avevo ripreso lo studio dell'acustica per cominciare a svolgere i primi
lavori in autonomia.
Questa "scadenza" a latere del Decreto n.42/2017 mi pare
una privazione di un diritto acquisito e che la comunicazione a riguardo non
sia stata affrontata contattando personalmente tutti i tecnici in lista mi
sembra sia un assurdo che un segno di indifferenza e di mancanza di rispetto
per coloro che per qualche casualità nell'ultimo anno non abbiano potuto
esercitare.
Ricordo che la primavera dell'anno scorso questo decreto era
stato presentato come inerente al riconoscimento dei futuri corsi per TCAA e
dei futuri tecnici. Avendo letto insieme ai miei alunni soltanto queste
linee generali non avevo nemmeno immaginato che sarebbe stata predisposta
una scadenza per un titolo già conseguito. Non fui perciò motivata ad
approfondire o visitare costantemente il portale Arpa in cerca di conferme,
portale che tuttavia ho visitato proprio in dicembre (2017) per verificare
la mia iscrizione in regione, e trovatolo molto lacunoso ho chiesto proprio
il vostro intervento e finalmente grazie a voi ho ricevuto le prime offerte
lavorative!
Certo, pur avendo avuto per due anni problematiche familiari
di cui occuparmi ho passione per la materia ed ho provveduto aggiornarmi
individuali, tuttavia, ripeto perché sono sconcertata, non avevo
ipotizzato assolutamente che la mia iscrizione in Regione potesse essere
messa in discussione in maniera tanto perentoria e con tanto affidamento
casuale. Un mio collega già affermato e che lavora in uno Studio
associato mi ha messo al corrente giusto una settimana fa della scadenza del
D.Lgs. n.42/2017, confidandomi di essersene accorto anche lui soltanto da un
banner sul portale di Arpa. Oltre a non avere mai ricevuto e-mail di
avvertimento, cosa che mi pare indegna da parte della Regione, neppure
in occasione delle mie ricerche sull'elenco (le ultime in febbraio) è
infatti apparso alcun banner o link in riferimento alla disposizione del
nuovo elenco nazionale.
Sono veramente affranta perché il mio studio è stato un
investimento per il futuro e il mio interesse per la materia è tale che
l'idea di non poter più avere il riconoscimento se non spendendo tanti soldi
per un nuovo corso e studiando altri anni per una laurea, cosa che come
madre non posso permettermi. Racconto la mia esperienza senza inibizione
perché sono sicura che ci saranno tantissimi casi analoghi, che per un
congedo temporaneo dalla professione hanno perso il frutto del proprio
impegno, le loro certificazioni!
I referenti E-R per questo "ricollocamento" mi hanno detto
di non avere potere di gestione della nuova lista nazionale. Sicuramente,
visto che non si sono neanche preoccupati nell'arco di un anno di mandare
delle e-mail di avvertenza ai tecnici registrati, dalla Regione non mi
aspetto soluzioni d'ufficio. Questa legge e la sua modalità applicativa mi
sembra fatta apposta per lasciare senza lavoro.
Per quanto sia stata mia la responsabilità di non tenermi
informata in maniera approfondita, non ritengo affatto che una tale mancanza
sia solo causa mia. Prima di tutto è stata una mancanza di diffusione
comunicativa. Non è giusto che chi si sia trovato in difficoltà in questo
periodo venga misconosciuto, perciò vorrei sapere se ci sono altre
persone nella mia situazione e se è possibile fare ricorso.
Ringrazio del sostegno prestatomi, cordialmente.
Beatrice
»
la risposta della Redazione
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8.
La precisione aiuta la comprensione
04.08.2013
La diffusione di luoghi comuni, di falsi ideologici e di
preconcetti aumenta la diffusione dell'ignoranza, che è certamente la forma
di inquinamento più grave che dobbiamo affrontare nel nostro quotidiano.
L'intolleranza, dettata da superficialità, crea tutta una serie di
incapacità alla comprensione, delle cose di questo mondo vi sono percezioni
che divergono tra individuo e individuo, la tolleranza, unico strumento di
salvezza per il nostro malato mondo contemporaneo, è pratica che va
stimolata quanto più possibile, e la tolleranza fa sinonimo con percezione
differente delle cose.
Leggo da tal Mario Novo, questo articolo da voi pubblicato:
CRITERI DI VALUTAZIONE DELLE IMMISSIONI DI RUMORE TOLLERABILITA' ED
ACCETTABILITA'. Già la tracotanza di un tal titolo mi fa rabbrividire, ma
sobbalzo nel momento in cui, all'interno dell'articolo leggo: "...rumore
è qualsiasi sensazione uditiva e percettiva spiacevole".
Ecco è certo che costui, nella sua conoscenza dei fenomeni
acustici, non abbia mai sentito parlare del geniale Luigi Russolo, che del
rumore diede un'analisi scientifica, e non pregiudiziale, ma appunto la
tracotanza, veicolo di pregiudizi ed intolleranza, appartiene alla cultura
provinciale del nostro paese, ma vi pregherei, nella ricerca di una maggiore
conoscenza scientifica, e psicologica dei fenomeni sonori, fare presente sul
vostro sito, che spesso, nonostante le fesserie che del rumore si scrivono,
siamo culturalmente portati - e magari interrogatevi sul perché - ad
indicare il più bello e rilassante dei suoni, come un rumore: il rumore del
mare.
Non solo, a conferma della superficialità dell'analisi dei
fenomeni acustici, possiamo fare sempre riferimento ad un'altro fenomeno
comune, uno dei maggiori disturbi al sonno nelle nostre città proviene
dall'improvviso e devastante suono dell'allarme di un'auto, appunto, si dice
suono dell'allarme di un auto, in quanto acusticamente l'allarme emette un
suono, non un rumore, per cui tutto il fantasticare sul "suono" come
consonanza piacevole, e rumore come una consonanza, per la presenza della
"r", sgradevole "?!?!?!?!" perdono, logicamente, di ogni senso.
Provate semplicemente a digitare su google, appunto, rumore
del mare, e sarete sorpresi di quanti elogi e benefici psicofisici la gente
comune riscontra in questo bellissimo Rrrrrumore.
Gli assoluti sono un'idea sbagliata del mondo, non esiste
nulla di totalmente negativo e nulla di totalmente positivo, il rumore
appartiene a questa categoria di cose, il rumore è semplicemente un suono
complesso ed irregolare, ma appunto è un suono, come un suono è il
cinguettare degli uccellini, il cantare del baritono etc., etc. il rumore di
unghie sulla scrivania è certamente un suono disturbante, ma disturbante è,
al medesimo livello, chi totalmente privo di conoscenze acustiche
scientifiche, definisce il rumore "...qualsiasi sensazione uditiva e
spiacevole".
Un minimo di umiltà e di maggiore conoscenze dei fenomeni
acustici, forse, renderebbe il vostro sito più interessante.
Con rumorosa cordialità.
Massimo Croce
Sito web:
www.ozkyesound.altervista.org
»
la risposta della Redazione
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7.
Come poter far abbassare il rumore di un pub-discoteca
02.05.2013
Gentile Redazione,
sono nata e vivo al lago Albano, nel comune di Castelgandolfo
alla ribalta delle cronache mondiali per essere la residenza estiva dei Papi
e definito dai suoi amministratori "città della pace e dell’accoglienza".
Per me, però, da sei anni è la città dei diritti negati. Il sindaco non
riconosce il mio diritto alla salute (art. 32 della Costituzione) violato da
un pub-discoteca aperto sotto casa mia. Nascondendosi dietro discutibili
controlli Arpa fatti anni fa (il locale non è insonorizzato né all’interno
né all’esterno dove ospita clienti in giardino fino alle tre di notte con
schiamazzi micidiali), per il primo cittadino valgono di più il diritto al
lavoro e quello alla libera impresa del pub-discoteca.
Considerato che svolgo la mia occupazione in casa (sono
scrittrice e con l'editoria digitale editore di me stessa), ho chiesto
allora al sindaco che siano rispettati anche i miei diritti al lavoro e alla
libera impresa, tutelati dagli articoli 4 e 41 della Costituzione, e non
solo quelli del pub-discoteca. Finora, però dal sindaco silenzio assordante.
Ancora una volta sono discriminata dalle istituzioni, dove a
quanto pare, non solo il diritto alla salute conta meno di quello al lavoro,
ma un etto di porchetta vale pure più di un libro. Eppure, il sindaco nella
sua pagina Facebook dichiara "diritti uguali per tutti" e di preferire i
romanzi.
A questo punto, cosa deve fare un cittadino per veder
rispettati i suoi diritti fondamentali?
Giacinta
»
la risposta della Redazione
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6.
Abbassiamo il volume. Silenzio rifiutato
19.02.2012
Gentile Redazione,
da anni sono in lotta contro l’inquinamento acustico causato
da feste e manifestazioni promosse e autorizzate dal comune di S.Benedetto
del Tronto (AP) nel centro cittadino, vicino alle civili abitazioni, a
decibel intollerabili e amplificati. Ho anche costituito un comitato di
cittadini, di cui sono la Presidente.
Purtroppo, come già ho avuto modo di dire in una mia
precedente lettera, non sono bastate denunce, petizioni, esposti alla
Procura della Repubblica (tutti archiviati, malgrado palesi violazioni di
legge e malgrado la mia opposizione). Rimane il fatto che il sindaco non ha
mai risposto, né ha dimostrato interesse al problema, tanto è che il
disturbo continua, costringendoci ad allontanarci ogni volta dalle nostre
case. Di fronte alla latitanza delle istituzioni preposte e alla
magistratura che continua ad archiviare, purtroppo non abbiamo alcuna
difesa, malgrado la legge parli chiaro in fatto di diritto alla salute e
alla proprietà.
Ultimamente, ho provato a denunciare con un esposto alla
Procura di Ascoli Piceno, le mancate risposte del comune alle numerose
istanze di accesso agli atti autorizzativi delle feste fracassone,
appellandomi all’art. 328 del c.p "omissioni di atti d’ufficio", ma la
Procura ha fatto richiesta di archiviazione con tale osservazione: "...con
il silenzio rifiuto, sia pure per presunzione, si viene a compiere l’atto, e
si viene a determinare una situazione che è concettualmente incompatibile
con l’inerzia della pubblica amministrazione".
Naturalmente intendo fare opposizione a siffatte
inaccettabili motivazioni. L’inerzia della pubblica amministrazione si
configura nel non dare risposte in una materia che le pretende per legge,
ovvero la salute pubblica. I controlli e le sanzioni, per la tutela
dell’ambiente abitativo dall’inquinamento acustico, dovrebbero essere prassi
normale e un cittadino non dovrebbe essere preso in giro in questo modo.
Credo proprio che tutto ciò, sia un tangibile segnale di profonda inciviltà
e arroganza, di totale negazione e riconoscimento di diritti basilari.
Cordiali saluti
Daniela Ballestra
Comitato "Abbassiamo il volume" S.Benedetto del Tronto (AP)
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5.
Misurazioni dell'ARPA inadeguate meritano un ricorso?
27.08.2008
Gentile Redazione,
sto valutando la possibilità di impugnare una rilevazione
fatta da ARPA riguardo un misura di rumore prodotta da impianti di
telecomunicazione, rumore fisso e costante 24h/7gg.
Vorrei aver il vostro parere sul caso.
La questione è che nella relazione non compare il calcolo del
Leq(A) del rumore residuo, in effetti non è stato misurato per niente e di
conseguenza nessun livello differenziale.
Inoltre non esiste nessuna evidenza di analisi di spettro per
evidenziare componenti tonali della sorgente di vista la topologia di
sorgente, mi aspetto che ci sia.
Da notare infine che abito in un Parco regionale ove i
livelli assoluti misurati sono equivalenti ad una classe III e qualora
venisse riscontrata la componente tonale che non è stata calcolata sarebbero
in classe IV.
Il Comune dove abito si avvale ancora (dopo 15 anni)
dell'art. 6 D.P.C.M. 1 Marzo 1997 tabella 1 (valori vecchi di 40 anni! - DM
n 1444/68) per cui il Parco Regionale dove abito è un Zona A e quindi tutto
a posto per loro.
Credete che la sto mettendo giù dura o posso andare dai
carabinieri a denunciare il tutto!
Edoardo Binda
»
la risposta dell'esperto
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4.
Due anni di rivendicazioni per dover iniziare tutto daccapo
17.05.2008
Gentile Redazione,
vivo sopra un bar. Due anni fa ho chiamato l'Arpa per il
rilievo acustico, il bar risultò molto al di sopra dei limiti ricevendo
anche una denuncia penale. Nonostante ciò e nonostante alcuni esposti, le
autorità competenti non hanno emesso alcun provvedimento limitativo.
Adesso la situazione è peggiorata, in quanto il vecchio
gestore ha ceduto l'attività e i nuovi hanno iniziato ugualmente ad
emissioni acustiche con musica.
Mi domando se posso far valere i vecchi esposti anche con i
nuovi gestori. Inoltre è ancora in corso il processo penale contro i vecchi
gestori. Come si esce da questa situazione? Non ci sono leggi limitative per
i gestori di attività sonore.
Nell'esposto ho fatto riferimento: alla legge 447/95; al DPR
28 maggio 2001 n. 311; al DPCM 16 aprile 1999 n. 215; alla legge di pubblica
sicurezza del 18 giugno 1931, n. 773 in particolare all'art. 68.
Mi chiedo se ci sono altre norme a tutela di chi abita sopra
tali attività, grazie.
Francesco Lucato
»
la risposta dell'esperto
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3.
La disperazione di vivere in una casa vicino ad una strada a
elevato traffico
18.01.2008
Gentile Redazione,
vivo da 5 anni in un appartamento in affitto al primo piano
di una palazzina che dà sulla Statale 33 del Sempione. Le
due camere da letto dell'appartamento danno direttamente sulla statale ed
espongono due porte-finestre che misurano all'incirca 2x3 metri.
Gli infissi di queste due finestre sono logori e quindi pieni
di spifferi. Inutile dire che il traffico assordante impedisce letteralmente
il sonno, a parte una pausa di relativa quiete tra le 23.30 circa e le
6.45/7.00 del mattino.
Vivo con due genitori 60enni che ovviamente, pur percependo
il problema, ritengo non ci siano vie d'uscita per chi è in affitto.
Il locatore, ad una mia velata protesta rispose con la
simpatica frase "non vi siete ancora abituati al rumore", come se al rumore
ci si potesse abituare!! Meno male che è un ultraottantenne!
Inutile descrivere lo stress, il senso di umiliazione, le ore
di sonno perse, il senso di confusione, di irritazione e di aggressività che
questa situazione provoca.
So che per agire è necessaria una misurazione oggettiva dei
decibel in entrata nelle camere, ma per far questo ci vuole un tecnico
acustico e i prezzi sono proibitivi: dai 300 euro in su! Possibile che
queste misurazioni non possano avere un prezzo calmierato più accessibile?
Un inquilino è costretto a vivere in un appartamento del
genere? Non dovrebbe essere compito del comune quello di assicurare che
l'abitazione sia immune da inquinamento acustico da traffico?
Chi vive accanto ad una Statale, non avrebbe diritto a tutele
dal punto di vista dell'inquinamento acustico? IL RUMORE UCCIDE!
W.V.
»
la risposta dell'esperto
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2. Mancanza della Valutazione di Impatto Ambientale
dell'Aeroporto Catullo
29.12.2007
Gentile Redazione,
vorrei segnalare un aspetto a mio avviso importante: la
mancanza del Decreto VIA dell'Aeroporto Catullo che, come conseguenza, ha
fatto si che non sia mai stata effettuata nessuna mitigazione ambientale, in
particolare contro il rumore aeroportuale.
In merito a questo vorrei segnalare che l'Aeroporto di Orio a
Serio, nel bilancio 2006... ha stanziato 2,5 milioni di euro per opere di
mitigazione ambientale... il Catullo... ZERO euro
Nei giorni scorsi, al fine di riuscire ad ottenere il Decreto
di Compatibilità Ambientale dell'Aeroporto di Verona, ho inviato una lettera
al Prefetto di Verona, al Difensore Civico di Verona e all'APAT
http://vivicaselle.blogspot.com/2007/11/ho-scritto-al-prefetto-di-verona.html
Il prefetto e il difensore mi hanno risposto:
http://vivicaselle.blogspot.com/2007/11/risposta-del-prefetto-di-verona.html
http://vivicaselle.blogspot.com/2007/11/risposta-del-difensore-civico-di-verona.html
anche l'APAT ha poi risposto
http://vivicaselle.blogspot.com/2007/12/ho-scritto-allapat-e-mi-hanno-risposto.html
Sono mesi che cerco di ottenere questo documento... che a quanto pare non è
mai stato rilasciato per l'Aeroporto Civile di Verona anche perché forse non
è mai stato richiesto.
Da anni l'Aeroporto di Verona si amplia e aumenta il traffico
aereo e dei passeggeri... e quindi anche il rumore... e tutto questo avviene
senza alcun intervento di mitigazione ambientale.
Ogni inverno tutti parlano sulle azioni a difesa
dall'inquinamento, ma poi realizzano solo dei palliativi e i cittadini che
risiedono nell'intorno dell'aeroporto, alcuni dalla nascita, ne subiscono le
conseguenze.
Una mia segnalazione, in merito all'oggetto della presente
inviata a: TG3 Ambiente Italia... è già stata trasmessa sabato 22 Dicembre
2007
http://vivicaselle.blogspot.com/2007/12/23-secondi-su-tg3-ambiente-italia.html
Con la presente sono a chiedere un Vostro interessamento, su Caselle di
Sommacampagna soffocato da tutto....
http://www.veronablog.com/2007/12/05/ridurre-linquinamento-a-sommacampagna/
Questo messaggio è stato pubblicato anche qui:
http://www.veronacomunica.it/news_descr.php?id=5769
In merito al rumore aeroportuale ho pubblicato anche questo messaggio:
http://vivicaselle.blogspot.com/2007/12/tassa-sul-rumore-aeroportuale.html.
Beniamino Sandrini
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1. Complesso musicale
24.06.2007
Gentile Redazione,
siamo un complesso musicale e siamo stati denunciati per
disturbo della quiete pubblica. A nostro parere è una accusa alquanto
gratuita, poiché rispettiamo gli orari di riposo iniziando le prove alle
20:30 e chiudendole alle 22:30 e abbiamo un locale ben insonorizzato.
Ciò considerato, vorremmo sapere qual è il livello di
disturbo calcolato in decibel, quali sono gli strumenti da utilizzare per il
conteggio dei decibel e gli orari da rispettare, trattandosi comunque di un
centro abitato.
Emanuele Noce
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