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Giglio Tigrato, il nuovo disco di Rocco Rosignoli
Novembre
2024 - A cura di Sophionki Records & Press A cinque anni dall'uscita di Tutto si dimentica (2019), e dopo aver ricevuto il premio alla carriera "Omaggio a Pasolini", il cantautore Rocco Rosignoli torna con un nuovo disco di canzoni proprie. Dopo avere esplorato il repertorio della canzone politica con Canti rossi (2020) e aver tradotto in italiano le canzoni di Leonard Cohen (Musica straniera, 2022), il musicista parmigiano sta per dare alle stampe l'album Giglio Tigrato, in uscita il 6 novembre. Nove canzoni, nove frammenti di memoria pubblica e privata, personale e politica. Giglio Tigrato non parla di una principessa indigena americana, ma proprio del fiore arancione che agli inizi dell'estate infiamma i sentieri del nostro Appennino. In realtà, parla proprio di un Giglio Tigrato in particolare, un giglio che aveva trovato mio zio nel nostro giardinetto di montagna, accanto alla casa di legno costruita da lui... mio zio non c'è più oggi, e i venti della vita me l'hanno portata via quella casa, insieme a quel fiore, che magari c'è ancora, ma che mio non è più. Il nuovo album di canzoni inedite, che sarà pubblicato il 6 novembre. L'album sarà preceduto da un podcast, Giglio Tigrato – un disco narrato, che costruirà una narrazione attraverso la canzoni del disco; un tentativo di restituire unità all'opera nella sua integrità, nell'epoca in cui lo streaming favorisce e quasi impone un ascolto “liquido” e frammentario. Pubblicare un album nell'epoca della musica liquida è una scommessa che parrebbe già persa in partenza. Al giorno d'oggi molti, sia big che indipendenti, si adeguano al trend che impone di pubblicare le canzoni come singoli, a breve distanza di tempo l'una dall'altra. Inserirle in un disco che dia loro anche una chiave di interpretazione legata al contesto è una strategia che sembra non pagare più. L'ascolto liquido rende la fruizione integrale di un album sempre più difficile. Ecco perché, per favorirne l'ascolto integrale, Rocco Rosignoli ha deciso di anticipare con un podcast sui principali canali di streaming l'uscita del disco (Amazon Music). Nel podcast, le canzoni saranno disponibili integralmente, ma cucite insieme da una narrazione che ne metterà in luce gli aspetti nascosti, ne racconterà a volte la genesi, metterà a nudo quel filo rosso tra una traccia e l'altra che ascoltando un disco rimane sotteso. Quello che abitualmente si fa in un concerto, dove però in genere la formazione è ben più ridotta che sul disco. Chi ascolterà il podcast, troverà il piacere della narrazione con il vantaggio di un sound completo. Nove canzoni per tre puntate, venti minuti per ogni puntata, tre canzoni narrate ciascuna. L'album vede canzoni dedicate a Gramsci (Carta Minerva), Garibaldi (Lettera a Staten Island) e ad eventi fondamentali della storia d'Italia, come le prime elezioni del dopoguerra (Giulia) o la strage della stazione di Bologna (10 e 25), ma alterna continuamente la sfera pubblica a quella personale, la memoria civile e quella famigliare, le passioni e delusioni personali e quelle civili e collettive. Come sempre il cantautore, oltre alla composizione di testi e musiche, ha curato anche gli arrangiamenti e la produzione del disco, che esce per il marchio Sophionki Records. Rocco Rosignoli, noto anche come polistrumentista, ha suonato tutti gli strumenti utilizzati nel disco. Chitarre, violini, mandolini e mandole, fisarmonica, armonium e tastiere. Il risultato è un album dal suono variopinto ma compatto, che usa linguaggi musicali anche molto diversi tra loro (tango, new wave, rock, irish folk, canto popolare italiano) con stile e coerenza, dando un forte spessore emotivo a canzoni dalla scrittura limpida, poetica, e personale. In un'epoca di grida senza storie, una storia cantata, un cantante di storie, è di certo qualcosa di diverso, da ascoltare con attenzione.
Rocco Rosignoli (www.roccorosignoli.com) è cantautore, musicista e saggista. Suona chitarra, violino, mandolino e altri strumenti a corda o a mantice (fisarmonica, armonium). Da sempre pone al centro della sua scrittura la fusione tra il linguaggio verbale e quello musicale, cercando di costruire un universo sonoro che amplifichi la forza emotiva di entrambi. È inoltre arrangiatore e produttore, e ha diretto diversi cori con repertorio dedicato al canto politico. Dal 2011 ha pubblicato quattro album di canzoni proprie, e altri dedicati alla canzone politica, alla musica di matrice ebraica, alle canzoni di Leonard Cohen tradotte in italiano. Ha lavorato con Alessio Lega, Max Manfredi, Miriam Camerini, Lee Colbert. Collabora come polistrumentista di scena con numerose realtà teatrali. I suoi contributi a compilation di varia natura sono ormai numerosissimi. Laureato in lettere moderne, è anche autore di diversi saggi (E l’eco si è smorzato appena: ascoltare Francesco Guccini, ed. Il Foglio, 2023; L’arte di Leonard Cohen, ed. Mimesis, 2022; Il laureato di Mike Nichols, Ed. Il Foglio, 2021) e di raccolte poetiche. Da sempre appassionato cultore della lingua e cultura ebraiche, nel settembre 2024 ha ottenuto un diploma di Alta Formazione post-laurea in Studi Ebraici con una tesi di ambito musicologico presso l’università per mediatori linguistici Limec SSML. Il tema della memoria è sempre stato al centro del suo lavoro: nel 2017 e 2018 ha ricevuto per due volte il Premio Nazionale per Cantastorie “Giovanna Daffini”. Nel 2024 è stato insignito a Roma del Premio alla Carriera “Omaggio a Pasolini”.
Per Sophionki Press Rocco Rosignoli
1. Lettera a Staten Island Mail: roccorosignoli@gmail.com Cell: 328 42 88 742
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