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Il sogno di una vacanza tranquilla
E’ oramai noto, infatti, che proprio durante il periodo estivo crescono le proteste di villeggianti e residenti disturbati dalla musica degli esercizi pubblici aperti fino a tardi e dalle urla e schiamazzi di coloro che esternano la loro allegria con “grida tribali”, scatenando l’ira di chi desidera semplicemente dormire. Per contro, si moltiplicano gli interventi nei forum di coloro che, a fronte delle limitazioni di orario disposte dalle Autorità comunali, nel tentativo di limitare questi fenomeni, considerano tali provvedimenti iniqui, oltreché responsabili dell’abbandono dei centri storici, i quali vengono ricondotti unicamente a dei “dormitori”. Ma è proprio questo quello che si sta paventando all’orizzonte? Probabilmente sì, se si persevera nella cattiva, quanto inopportuna, costrizione di forzare la convivenza fra due esigenze tanto distanti tra loro: da un lato la residenza, con tutte le inevitabili esigenze di riposo e tranquillità, dall’altra la musica e il divertimento, i quali necessitano di spazi e di una certa, seppur lecita, libertà d’azione. Trovare un giusto compromesso risulta, quindi, assai difficile, oserei dire impossibile. D’altro canto non è immaginabile poter trasformare i centri storici in discoteche all’aperto, al solo scopo di dare sfogo a chi desidera divertirsi; un divertimento orami modificato nel suo stretto significato di benessere e sempre più rivolto allo “sballo”, termine normalmente utilizzato per definire un stato di generale euforia. Esistono dei precisi e noti meccanismi che regolano l’attività celebrale in presenza di musica ad alto volume, presentati in numerosi studi. In particolare, è nota la relazione fra musica e alcool o droghe, un mix deleterio per l’intero organismo (vedi articolo: ecstasy e musica); così com’è noto un aumento della somministrazione di alcool in locali dove la musica è riprodotta a volumi elevati. Non ritengo corretto, tuttavia, esprimere un qualche giudizio al riguardo, non è questo lo scopo del mio intervento, quanto, piuttosto, è importante dare risalto a due distinte esigenze, al fine, se possibile, di trovare una qualche soluzione. L’esigenza di poter
divertirsi non è meno importante dell’esigenza di poter riposare, entrambe le
condizioni, infatti, sono utili per il benessere psicofisico della persona.
Come, invece, sia possibile ottenere entrambi gli scopi è stato già oggetto di
precedenti editoriali. Quello che probabilmente non s’è considerato è l’esigenza
di fornire un maggior grado di tolleranza alle ragioni di ambedue i soggetti,
perché se è vero che il settore turistico ha un peso rilevante nell’economia del
nostro Paese, altrettanto bisogna riconoscere che luoghi eccessivamente rumorosi
non sono, di certo, d’attrattiva a quel sempre più numeroso pubblico che fugge
dallo smog e dal rumore delle città alla ricerca di pace e tranquillità.
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