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La risposta dell'espertoA cura di Marcello Brugola
L'inaspettata sorpresa del bar
Gentile Signora Bolzoni, come sempre in casi come questi l’Amministrazione pubblica mostra il suo lato incompetente, nel senso letterale del termine, ovvero che non conosce la normativa e non fornisce il servizio alla Comunità dalla quale è eletto. La salute pubblica ormai è un optional, un gadget da sacrificare sull’altare del mercantilismo e del commercio. Esistono, come ho già avuto modo di spiegare, numerose norme che fissano chiaramente i valori limite di immissione presso le abitazioni, come il D.P.C.M. 14 novembre 1997 ed il successivo D.M. 16/03/98 che specifica le modalità di rilievo. Inoltre, esistono le Leggi regionali, Lei purtroppo non mi ha indicato che Regione risiede, ma la maggior parte delle stesse ormai sono dotate di Leggi specifiche sul rumore, ad esempio la regione Lombardia ha la L.R. N° 13 del 10/08/2001 “Norme in materia di inquinamento acustico” e il D.G.R. 8 Marzo 2002 N° 7/8313 “Modalità e criteri di redazione della documentazione di previsione di impatto acustico e di valutazione previsionale del clima acustico”. Per ottenere la licenza, ed anche al semplice cambio di gestione, il bar deve presentare una relazione tecnica che specifichi orari, numero di avventori, livelli di rumore previsti internamente eccetera, e soprattutto la relazione deve dimostrare che non vi è il rischio di inquinamento acustico verso i ricettori sensibili (abitazioni) vicine. Se il bar non ha mai presentato questa relazione, il Comune non avrebbe potuto concedere la licenza, ed ovviamente se lo ha fatto ha commesso una irregolarità amministrativa. Faccia valere i Suoi diritti, non è Lei in torto. Vada in Comune, richieda il documento previsionale di impatto acustico che il bar avrebbe dovuto depositare, e chieda l’intervento (sempre per scritto!) dell’ARPA affinché effettui una misura di rumore, se l’ARPA riscontrasse un supero il Comune sarà costretto ad emettere una ordinanza sindacale chiedendo al bar di fare qualcosa per ridurre l’emissione. In certi casi si è arrivati alla proibizione dell’utilizzo dei tavoli, ed in latri casi alla chiusura del locale entro la mezzanotte. Tenga presente che il Comune è obbligato a chiedere l’intervento dell’ARPA, in caso non lo facesse sarebbe interesse privato in atti di pubblico ufficio, è vero che ormai in Italia la cosa fa ridere, ma è pur sempre un reato amministrativo. Se riesce a coinvolgere altri abitanti della zona è meglio, un comitato cittadino fa sempre più paura di una singola residente. Nel caso invece voglia fare le cose in modo più efficace (ma purtroppo in modo assai più costoso), deve fare eseguire un rilievo da un tecnico specializzato e successivamente tramite un Legale fare una causa civile ex Art 700; in questo caso sarà il Tribunale ed imporre un C.T.U. e successivamente obbligherà il bar ad effettuare quanto possibile per eliminare i rumori. Cordiali saluti.
Risposta
Gentilissimo dott. Brugola, sono a scriverle per ringraziarla per la sollecita ed esaustiva risposta. La aggiorno sulla mia situazione: mi sono alleata con dei vicini di casa che sono esasperati forse più di me (vivono ormai da molti anni in questa situazione, io sono ancora "fresca" rispetto a loro), sabato scorso siamo andati ancora dal sindaco ed abbiamo esposto il nostro problema facendogli capire che conosciamo le leggi e ciò che il comune sarebbe tenuto a fare per la tutela della salute pubblica. Il Sindaco ci ha chiesto gentilmente di inviargli uno scritto e grazie alla Sua risposta ho redatto una bella lettera firmata dal nostro comitato. Tra le altre cose mi ero dimenticata di scriverle che prima di arrivare a tutto questo, quando mi sono accorta della situazione ho sostituito completamente i serramenti della camera da letto e del bagno (tali stanze infatti si affacciano sul bar) mettendoli ad alto isolamento termo/acustico..ma non ho ottenuto il risultato sperato ed ora in vista della prossima estate ho provveduto ad acquistare un divano letto per dormire in soggiorno ..credo che l'estate la trascorrerò li...questo solo per farle capire che sono una persona che non ama disturbare...però quando è troppo è troppo. Un cordiale saluto.
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