La
risposta della Redazione
Rumore da servizio igienico
Gent.ma Signora
Francesca,
purtroppo queste
circostanze sembrerebbero chiamare un contenzioso con il vicino,
qualora questi al momento dell'adattamento interno di alcuni locali non avesse
posto attenzione ad un'adeguata coibentazione dell'edificio, tale da assicurare
perlomeno i valori limite indicati dal d.P.C.M. 5 dicembre 1997, recante "Determinazione
dei requisiti acustici passivi degli edifici" o, comunque, le immissioni
percepite siano tali da incorrere nel supermanto della soglia della c.d. "normale
tollerabilità", richiamata dall'assunto in capo all'articolo 844 c.c. in materia
di immissioni.
Nel qual caso, è
necessario poter disporre di idonea rilevazione fonometrica da assumere come
"prova tecnica" utile per avviare un primo tentativo di conciliazione con il
vicino o, se inefficace, rinviare all'esame di un Giudice (Giudice di Pace o
Giudice ordinario del Tribunale civile) tale specifico caso.
In alcuni, e per il
vero limitati casi, i regolamenti edilizi comunali includono che la
realizzazione o le modifiche sostanziali di un immobile debbano soddisfare i
valori limiti definiti dal citato d.P.C.M. del 1997. In tali particolari
circostanze, potrà essere proposta segnalazione direttamente agli uffici
competenti del Comune, invocando la verifica di quanto indicato dal regolamento
locale e l'adozione delle eventuali azioni ripristinatorie qualora venissero
riscontrate delle significative carenze nell'esecuzione dell'opera.
Cordiali saluti.
La Redazione:
11.02.2017