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La sensibilità alla musica
A cura della Dott.ssa Elena Cipani - Psicologa (Sito web: elenacipanipsicologa.it)
Ognuno ha una personale sensibilità verso gli eventi così come verso l’ascolto della musica, sensibilità che emerge attraverso la scelta di un genere musicale, di un artista o di suonare un determinato strumento. E ci sono differenze tra persone nell’essere più o meno sensibili alla musica in sé. Anche le caratteristiche di un brano possono evocare sensazioni specifiche: ogni variabile, legata alla musica o al soggetto, ha la propria importanza. La musica è il prodotto di una innumerevole combinazione di elementi grazie ai quali le singole note prendono forma in una struttura complessa che restituisce piacevoli sensazioni all'ascolto, regalandoci profonde emozioni. Esistono brani che più di altri riescono ad evocare sensazioni, emozioni e ricordi, la capacità di evocazione dipende da una serie di variabili legate alla musica o alla persona:
Variabili legate alla musica: - melodia: rappresenta la sistemazione lineare orizzontale di suoni e note con riferimento ad una nota chiave (ad es. di Do, Mi bemolle, etc.); - armonia: rappresenta invece la verticalità, in quanto quando tre o più note che vengono ascoltate contemporaneamente producono un accordo e si ha armonia. Armona e melodia sono dunque correlate; - forma o struttura: costituisce l'assemblaggio della melodia e armonia quali basi costituenti la musica in una specifica struttura; - tempo: corrisponde alla velocità con la quale la musica viene eseguita (ad esempio "solenne" o "leggero"); - dinamica di intensità: viene solitamente intesa come il volume, elevato o ridotto, con il quale viene riprodotta la musica; - timbro o colore: contraddistingue la caratteristica dei suoni prodotti dalle voci e dagli strumenti. Ad esempio, il "La" riprodotto da un baritono ha una timbrica diversa da quella di un soprano. Così come la stessa nota eseguita con il pianoforte ha un differente timbro rispetto a quella di un violino.
Possono riguardare caratteristiche genetiche, personali e ambientali. Alcune ricerche hanno studiato:
- Le modalità di connessione tra aree cerebrali Secondo uno studio del gruppo di ricerca del Cognition and Brain Plasticity dell'Institute of Neurosciences dell'University of Barcelona (UB) e del Bellvitge Biomedical Research Institute (UB-IDIBELL), la sensibilità alla musica dipende dalla struttura della sostanza bianca del cervello. Questo spiegherebbe come mai ci siano persone che non potrebbero stare senza musica e che ne traggono piacere, e altre che non ne godono affatto (condizione chiamata "anedonia musicale specifica"). Sembra che la ricettività e il piacere legati all’ascolto della musica dipendano dal modo in cui varie aree del sistema nervoso centrale sono connesse. Le aree cerebrali coinvolte sono le strutture della sostanza bianca che collegano da un lato, la corteccia uditiva e sopratemporale con la corteccia orbitofrontale e dall'altro, la corteccia orbitofrontale con lo striato ventrale. Secondo questo studio, chi è meno sensibile alla musica può contare su una minore connettività tra queste aree. - Il patrimonio genetico Secondo una ricerca svolta da un gruppo di ricercatori dell'Università di Helsinki diretti da Irma Jarvela sembra che una inclinazione musicale spiccata dipenda da un gene specifico. I grandi musicisti sarebbero quindi dei predestinati allo sviluppo della sensibilità musicale indipendentemente dal loro contesto di crescita grazie al loro patrimonio genetico. - L’intelligenza musicale E’ la capacità di distinguere suoni simili, riconoscere melodie da poche note, riprodurre gli accordi, identificare le tonalità, comporre musica...Secondo Gardner (psicologo e docente statunitense conosciuto per la sua teoria sulle intelligenze multiple) i bambini sono naturalmente predisposti alla musica e ai suoi elementi. Esprime una modalità di pensiero creativa e ha sede nell’emisfero destro (destinato proprio alla creatività). Sembra che l’intelligenza musicale sia una delle prime a svilupparsi e che si potenzi durante la crescita, indipendentemente dall’aver avuto un dono dalla nascita.
Come sviluppare e migliorare l’intelligenza musicale? Con un ambiente stimolante dal punto di vista musicale: crescere e vivere in un ambiente in cui ci sia un’adeguata attenzione al suono in senso generale aiuta ad entrare in confidenza con il potenziale del mondo sonoro, costituito sia dalla musica che da tutti i suoni della natura e dell’ambiente; Con l’esperienza, lo studio e la pratica, per imparare a padroneggiare la musica in tutte le sue sfumature, acquisire conoscenze per costruire nuove abilità.
Variabili musicali, personali e ambientali concorrono a formare in ognuno di noi
una modalità personale di vivere la musica. In fondo non importa se non
diventeremo mai geni della musica, se non abbiamo connessioni cerebrali speciali
o una spiccata intelligenza musicale: la musica nasce con l’umanità, prima della
nascita del linguaggio. E’ una modalità di comunicazione che va oltre la parola:
per questo è importante cercare di migliorare se stessi e la propria capacità di
entrare in confidenza con il mondo dei suoni, perché la musica ci consente di
entrare in sintonia con il mondo delle emozioni, ci permette di viverle, di
esprimerle e di condividerle. E la cosa più importante è che la musica ci fa
stare bene, nel momento speciale in cui note musicali e note emotive si
incontrano.
__________ Bibliografia - Noelia Martínez-Molina, Ernest Mas-Herrero, Antoni Rodríguez-Fornells, Robert J. Zatorre, Josep Marco-Pallarés. White Matter Microstructure Reflects Individual Differences in Music Reward Sensitivity. The Journal of Neuroscience, 2019; 39 (25): 5018 DOI: 10.1523/JNEUROSCI.2020-18.2019 - Scoperti nel cervello i "geni della musica" - Intelligenza musicale, cos'è e come svilupparla - Possedere intelligenza musicale
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