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La Musica…una carezza per l’anima
Un'arte e una tecnica che riguarda la combinazione dei suoni, una forma di espressione culturale, una composizione musicale
A cura della Dott.ssa Elena Cipani - Psicologa (Sito web: elenacipanipsicologa.it)
Se si considera la musica da un punto di vista strettamente tecnico le definizioni che vengono date sono varie: un’arte e una tecnica che riguarda la combinazione dei suoni, una forma di espressione culturale, una composizione musicale. Ci sono però significati profondi, che spesso rimangono nascosti alla nostra consapevolezza a causa di un’abitudine, di una moda o di un determinato contesto culturale. La musica ci accompagna nel tempo mentre la ascoltiamo a differenza di altri tipi di arte che si basano soprattutto sul canale visivo. Accompagna da sempre la storia dell'umanità e parallelamente i suoni ci accompagnano fin dalle nostre prime ore di vita. E' dimostrato che anche nella vita prenatale, accanto ad altre numerose percezioni, si percepiscano dei suoni, per esempio il battito del cuore della madre. Per questo motivo ci sono suoni che anche successivamente, e per tutta la vita, risulteranno per noi particolarmente gradevoli anche se ogni persona svilupperà le proprie preferenze sui vari generi musicali in base alle proprie esperienze. Con il termine "espressione musicale" ci si riferisce ad ogni forma di musica, che sia accompagnata o meno dall'uso delle parole. Quando non si utilizzano le parole ma solo suoni si parla di "musica strumentale", quando alla parte strumentale si associano le parole si parla di "composizione musicale". Tra queste due modalità esiste una notevole differenza: a parte canzoni in cui le voci siano particolarmente piacevoli e melodiche, spesso è la componente del suono che ci fa innamorare di un brano, sia per quanto riguarda la melodia sia per quanto riguarda la musica sottostante. Ci sono canzoni che sarebbe curioso ascoltare senza le parole, ascoltarne solo la base, per riuscire a percepire sfumature particolari. Spesso la parola sembra prendere il sopravvento sull'aspetto strumentale perché l'attenzione è rivolta alle parole e al loro significato. In effetti, sia la musica che le parole ci consentono di provare ed esprimere emozioni. Mentre però, la parola implica necessariamente che ci sia un interlocutore (nel caso specifico della canzone c’è qualcuno che ascolta il messaggio), quando si ascolta musica strumentale è possibile entrare in una dimensione diversa, quella delle emozioni più profonde. La musica è da sempre dentro di noi, nasce con noi. Il bambino che ascolta la ninna nanna non capisce le parole ma capisce il tono e il linguaggio emotivo di chi canta. Le mamme e i papà parlano con i bambini ancora molto piccoli pur sapendo che le parole in sé non saranno capite. In questo modo si trasmette l'affettività di base. Solo in un secondo tempo entrano in gioco le parole attraverso l’apprendimento dei significati. In ogni caso, anche nella vita adulta, quando saranno acquisiti tutti gli strumenti comunicativi, una comunicazione sarà efficace se il tono affettivo e il contenuto (le parole) andranno nella stessa direzione. Chi è arrabbiato e dice che non è vero, non è credibile. Attraverso la musica abbiamo la possibilità di ritrovare un senso di unità che abbiamo sperimentato molto presto nella nostra vita, una unità tra mente e corpo che poi si modifica attraverso lo sviluppo, anche attraverso la parola, perché se avremo bisogno di qualsiasi cosa potremo esprimerci con il linguaggio verbale. Questo non dovrebbe però offuscare l'ascolto interiore portandoci a guardare solo all'esterno. La musica strumentale ci può aiutare: ci riporta alle emozioni primitive e anche al contatto con noi stessi, all’introversione e alla riflessione. Questo non significa che se ascoltiamo musica ci mettiamo ad analizzare la nostra realtà interiore, ma piuttosto che abbiamo la possibilità di provare sensazioni che possono aiutarci a fantasticare un po', cosa che si fa di rado. Alcuni preconcetti ostacolano talvolta questo processo: per esempio che si debba ascoltare per forza musica rilassante, che la musica rilassante sia solo quella classica, che la musica classica sia solo per alcune persone e non sia "alla moda", che chi ascolta musica rilassante debba essere per forza ansioso. Sarebbe una grande ricchezza poter ascoltare una musica che ci piace e lasciare che le emozioni emergano spontaneamente senza farsi spaventare da esse: a volte saranno emozioni di apertura, di gioia, di libertà, a volte di malinconia o tristezza. La gamma delle emozioni ha sfumature infinite. Potremmo pensare di ascoltarci nel profondo e di farci un po' di coccole, come se la musica fosse una mano che accarezza il nostro cuore, il nostro essere più profondo.
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