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Suoni naturali e rumori dell'attività dell'uomo
Le attività antropiche interferiscono con la vita biologica subacquea
Molti dei rumori presenti in acqua sono frutto di eventi naturali, quali gli eventi sistimici, che dominano a frequenze di fino a 10 Hz. Il rumore provocato dalla pioggia, le risacche, le onde, gli altri rumori di natura biologica, come quelli prodotti da numerose specie marine per orientarsi, nutrirsi, comunicare e proteggersi dominano dalle frequenze di 100 Hz e 100 kHz. Tuttavia, tali eventi non disturbano i pesci in quanto si esauriscono generalmente entro breve tempo o generano intensità tali da non potersi diffondere su ampie superfici. Gli organismi che vivono nell'acqua, infatti, si sono adattati all'ambiente grazie anche alle informazioni sonore che hanno ricevuto e che utilizzano per tutte le loro attività, quali: la comunicazione per identificare i singoli individui, per mantenere la gerarchia e la coesione nel gruppo, per avvertire delle minacce, per conquistare la femmina, ma anche per stordire le prede con l'emissione di intense onde sonore capaci di immobilizzare i pesci come fa il gambero pistolero (Alpheus heterochaelis) che, a dispetto dei suoi 5 centimetri di lunghezza, è l’animale più rumoroso dei mari. Il rumore prodotto da questo animaletto può superare i 200 dB, praticamente come un jet al decollo. Alterare la buona ricezione sonora può dunque mettere in pericolo la loro esistenza. Gli impatti antropici generati dalla pesca dal trasporto marittimo con frequenze tra i 10 e i 100 Hz, dalle esplorazioni dei fondali, dalle turbine eoliche, dalle trivellazioni, fino ad arrivare al sonar (SOund Navigation And Ranging) che produce ben 240 dB. Questi rumori possono procurare stress e perfino danni fisici ai pesci e indurli a cambiare i loro comportamenti ed è per questo motivo che, se non adeguatamente regolamentati, i rumori prodotti dall'uomo possono rappresentare una minaccia per la fauna acquatica. Per comprendere quanto intense siano queste sorgenti basti ricordare che il rumore generato da una motosega ad 1 metro di distanza è pari a 110 dB, un motore di F1 alla massima potenza 160 dB ed all'interno di un tornado possono essere misurati livelli di 250 dB. Nella Direttiva quadro sull’ambiente marino (2008/56/CE) la Commissione europea ha espressamente incluso, tra le forme di inquinamento, anche quello acustico subacqueo, invitando gli Stati membri a condurre valutazioni del livello di rumore per definire il “buono stato ambientale” a di voler adottare adeguate misure per cercare di contrastarlo. Per le grandi imbarcazioni, è stato calcolato che il solo suono prodotto dalla cavitazione dell’elica può arrivare a diffondersi in un raggio di centinaia di chilometri intorno alla nave che lo ha generato. Tuttavia, il rumore generato varia notevolmente a seconda del tipo, delle dimensioni, della propulsione, della progettazione e della velocità di crociera dell'imbarcazione.
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