Egregio Lettore,
al fine di ridurre il rumore generato nell'esercizio
delle infrastrutture stradali, ai sensi dell'articolo 6, comma 1,
lettera f), della legge 26 ottobre 1995, n. 447 e s.m.i., recante "Legge
quadro sull'inquinamento acustico", nonché dell'articolo 9, comma 1,
del d.P.R. 30 marzo 2004, n. 142, recante "Disposizioni per il
contenimento e la prevenzione dell'inquinamento acustico derivante dal
traffico veicolare, a norma dell'articolo 11 della legge 26 ottobre
1995, n. 447", è previsto che i veicoli siano sottoposti a
verifica delle immissioni sonore per accertarne che la silenziosità
risulti
corrispondente al certificato di omologazione ai fini acustici (dal 01
luglio 2016 è entrato in vigore il
Regolamento UE n. 540/2014 relativo al livello sonoro dei veicoli a
motore e i dispositivi silenziatori di sostituzione). Tale
verifica viene solitamente eseguita in occasione della revisione periodica del veicolo
prevista dall'articolo 80, del D.Lgs. 30 aprile 1992, n. 285 e s.m.i., recante "Nuovo codice della
strada", ma potrebbe essere eseguita anche nel corso dei controlli
svolti su strada.
Inoltre, l'articolo 155, del citato D.Lgs. 285/1992, prevede che
"durante la circolazione si devono evitare rumori molesti causati
sia dal modo di guidare i veicoli, specialmente se a motore, sia dal
modo in cui è sistemato il carico e sia da altri atti connessi con la
circolazione stessa".
L'attività di controllo è dunque demandata ai
centri di revisione dei veicoli in occasione della verifica periodica, oppure alla Polizia Stradale, oltreché ai Vigili
urbani (per gli effetti di quanto previsto dall'articolo 14, comma 2,
della menzionata Legge quadro), per i controlli su strada dei
veicoli, le
cui violazioni comportano l'applicazione di una sanzione amministrativa.
In alcuni Paesi europei, tra cui la Francia, per
fronteggiare l'eccesso di rumore stradale, hanno attivato, in via sperimentale, dei
sistemi di rilevamento del rumore lungo le strade (c.d. "Autovelox
del rumore") che hanno lo scopo di individuare quei veicoli che transitano
procurando dei livelli di rumore oltre i limiti. Un sistema che, oltre a
scoraggiare la diffusione delle modifiche dello scarico, consentirebbe di
introitare delle risorse economiche preziose da destinare a
progetti di bonifica acustica.
Altri Paesi, invece, hanno optato per il divieto di
transito per quelle moto che superano determinati livelli di rumore,
come nel caso della Regione del Tirolo in Austria (vedi
articolo) che nel corso del 2020, in alcuni tratti stradali, ha posto
il divieto di transito per quelle moto che riportano sulla carta di
circolazione un rumore allo scarico superiore a 95 dB(A).
Nell'ambito di tale particolare questione sono stati
quindi definiti gli strumenti regolamentari, quelli procedurali
ed anche quelli di natura tecnica per contenere i disturbi
generati alle persone e all'ambiente, soluzioni che tuttavia rischiano di
rivelarsi non sufficienti se non sono accompagnate da un'attenta e
persistente attività di controllo da parte delle Autorità preposte.