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Ripercussione del rumore sui risultati scolastici
A cura di Chiara Viazzo
A scuola la comunicazione verbale non è solo un mezzo per trasmettere informazioni e garantire continuità di apprendimento ma è anche indispensabile per allacciare rapporti e socializzare: è indispensabile allora che il luogo in cui il bambino trascorre la maggior parte del suo tempo garantisca benessere e comfort acustico. Gli elementi di disturbo alla comunicazione sono in genere un alto rumore di fondo (prodotto indifferentemente da sorgenti esterne e interne) e la presenza di un ambiente eccessivamente riverberante. Situazioni del genere possono portare ad una maggiore difficoltà di apprendimento individuale; possono compromettere l’intelligibilità della parola; richiedere un impegno di concentrazione superiore anche da parte degli insegnanti, i quali dovranno anche utilizzare un livello di sforzo vocale maggiore; possono ridurre la disciplina delle aule e chiedere uno sforzo molto grande a tutti quegli studenti con particolari problemi legati all’ascolto e all’apprendimento o di non madre lingua. Sebbene i bambini non manifestino particolari reazioni da disturbo nei confronti del rumore, così come invece accade per gli adulti e a partire nei giovani di età compresa tra i 16 e i 18 anni, tuttavia non sono immuni dagli effetti del rumore che riguardano oltre che l’apprendimento puramente nozionistico, anche lo sviluppo di certe capacità intellettuali. Numerosi studi stimano che un livello sonoro troppo elevato in casa o a scuola possono alterare la qualità delle comunicazioni verbali, generare ritardi nell’acquisizione della lingua, disturbi del linguaggio sia scritto che parlato e una limitazione della ricchezza del vocabolario. Allo stesso modo la mancanza di intelligibilità del parlato, collegata strettamente al rumore, può avere ripercussioni sulla formazione e sullo sviluppo mentale di giovani studenti. In genere gli studi sull’effetto del rumore sui bambini sono sempre limitati ad un certo periodo di tempo che spesso è piuttosto breve. In questi termini il disturbo da rumore si concentra sulla difficoltà di apprendimento immediata cioè quella che comprende la perdita di significato del contenuto di messaggi verbali, la bassa attenzione degli allievi ovvero il più generale disturbo dell’intelligibilità del parlato. Queste sono osservazioni che permettono di individuare più microeffetti che ripercussioni a lungo termine. L’esposizione prolungata ad alti livelli di rumore genera indubbiamente effetti duraturi ed è stata per esempio associata ad una scarsa memoria a lungo termine, scarsa comprensione nella lettura ed una diminuzione della motivazione negli scolari. Una prova di ciò è data da uno studio realizzato nel 1975 da Bronzaft e McCarthy i quali hanno scoperto che i bambini situati sul lato più silenzioso di una scuola posta accanto a una ferrovia sopraelevata, avevano risultati migliori nella lettura rispetto ai bambini situati sul lato esposto al rumore del treno, con livelli superiori a 89 dB(A). Oltre a ricerche condotte sugli effetti provocati dal rumore ambientale esterno oggi si prevedono indagini realizzate anche per verificare gli effetti provocati dal rumore in classe, soprattutto perché si è dimostrato come il rumore interno possa interferire, quanto quello esterno, sulla capacità di lettura, di calcolo e sul rendimento scolastico complessivo dei bambini. Per questo tipo di studio è allora importante ricordare che l’intelligibilità del parlato (definita come percentuale di parole o frasi correttamente comprese da un ascoltatore rispetto alla totalità delle parole o frasi pronunciate da un parlatore), che risulta fondamentale per la qualità di apprendimento degli studenti, dipende da alcune condizioni ambientali, quali il tempo di riverberazione e il livello di rumore di fondo presenti in ambiente. Alcuni studi hanno messo a confronto le prestazioni di bambini, di scuole primarie, che facevano lezione in aule non trattate acusticamente, con quelle di bambini in aule trattate acusticamente e quindi con livelli di rumore di fondo e di tempi di riverberazione piuttosto ridotti. Gli alunni che hanno ottenuto i risultati migliori dei test di intelligibilità erano quelli che facevano ovviamente lezione in aule trattate. Ulteriori studi sulla comprensione della parola in differenti condizioni di rumore e riverberazione hanno dimostrato come i bambini più piccoli (tra i 6 e i 10 anni) siano molto più sensibili degli adulti alle cattive condizioni acustiche. È stato inoltre dimostrato che per un bambino la comprensione di un discorso in presenza di rumore ed eccessiva riverberazione non raggiunge quella di un adulto fino agli ultimi anni dell’adolescenza. Prima di allora, più piccolo è il bambino maggiore è l’effetto dannoso del rumore e della riverberazione, soprattutto per bambini al di sotto dei 13 anni, che risultano essere particolarmente sensibili. Del rumore bisogna ancora segnalare altri effetti quali le manifestazioni di irritabilità, aggressività, di fatica e agitazione che possono compromettere il clima di socializzazione all’interno della scuola ed essere causa di conflitti. Gli studiosi ritengono che il rumore che rende complicate le comunicazioni verbali, può favorire la comparsa di isolamento rendendo sempre più difficile la socializzazione. Il rumore sembra essere un fattore fondamentale di rischio per la salute dei bambini sia sul piano fisiologico che psicologico. Ciò che colpisce maggiormente di tutti questi ragionamenti è il fatto che gli effetti dovuti ad una esposizione pressoché cronica al rumore sembrano essere effetti a lungo termine; cioè i problemi di apprendimento e comportamento sopra citati non finiscono una volta che il bambino si sottrae alla fonte del disagio. È per questo che ogni parte della scuola deve essere studiata e progettata, anche quegli ambienti come per esempio la mensa, in cui i bambini passano una parte del loro tempo. La mensa è un luogo in cui i bambini non trattengono le urla e si misurano livelli di rumore esagerati che possono aggravare una condizione di benessere già minata dalle ore di lavoro precedenti. A tal proposito, non si deve dimenticare che spesso i bambini dimostrano la loro vitalità attraverso il rumore e che in certe condizioni, come quella della ricreazione, hanno la necessità di sfogare la loro vivacità attraverso il gioco, cosa che è di sicuro fonte di manifestazioni molto rumorose.
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