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Ottobre-dicembre 2018 - A cura della dott.ssa Elena Cipani - psicologa (sito web: elenacipanipsicologa.it)
"La felicità è quando ciò che pensi, ciò che dici e ciò che fai sono in completa armonia" (Mahatma Gandhi). Il termine "armonia" fa riferimento all'accordo equilibrato di più elementi tra i quali ci sono le corrette proporzioni. La concordanza tra singole parti porta alla formazione di insiemi gradevoli: per esempio, si può parlare di armonia tra i colori o tra gli elementi di un paesaggio ma anche di un'armonia più interna che riguarda il cercare di vivere in sintonia con se stessi e gli altri. In campo musicale, per armonia si intende la combinazione simultanea di più suoni, cioè un insieme di note suonate contemporaneamente da uno o più strumenti musicali. Va distinta dalla melodia che è la successione ordinata di note in modo consecutivo e senza sovrapposizioni (tema musicale). Si può pensare alla melodia come al filo conduttore temporale sul quale viaggia e si sviluppa la componente armonica. La melodia può essere suonata o cantata. Nel caso sia cantata, il compito di trasmettere significati emotivi è affidato in buona misura alle parole. La connessione tra musica e parola permette una notevole espressività: il fascino di questa associazione può portare la concentrazione più sulla parte melodica che su quella armonica facendo a volte dimenticare che l'armonia rappresenta la componente che in misura maggiore riesce a dare atmosfera alla musica perché permette di comunicare in modo più profondo le componenti emotive. La maggiore considerazione per la parte armonica può favorire la consapevolezza di aspetti che sfuggono alla parola perché l'armonia va oltre il discorso. Le parole possono descrivere l'emozione e definirla attraverso le proprietà del linguaggio verbale ma i suoni riescono a far emergere il "non detto" legandosi a ciò che si sente internamente. Per comprendere meglio questi aspetti si potrebbe provare a fare qualche piccolo esercizio quando si ascoltano dei brani: - prestare più attenzione alla base musicale rispetto alla melodia pensando a quale contributo la base stessa riesca a dare alla composizione; - pensare a quali impressioni suscitino la base musicale o il tema musicale considerati singolarmente rispetto a quando si ascolta la composizione nel suo complesso; - fare attenzione alle parti di un brano che piacciono di più o di meno e chiedersi il motivo di tali preferenze; - provare ad ascoltare la colonna sonora di un determinato film cercando di non pensare alla storia narrata per capire se quella musica, svincolata dalla pellicola, darebbe le stesse emozioni che si provano guardando il film. Giocare a scomporre e ricomporre i vari aspetti delle composizioni senza prendere il pacchetto completo precostituito può aiutare a vedere elementi nuovi e a diventare ascoltatori sempre più attivi e consapevoli per riconoscere ciò che potrebbe favorire o disturbare il benessere della persona. Tale consapevolezza è importante perché tutti gli stimoli sensoriali, tra cui quelli provenienti dall’apparato uditivo, trasmettono informazioni al sistema limbico che è una parte del sistema nervoso centrale fondamentale per le reazioni emotive. L'orecchio inizia a funzionare già dalla ventiquattresima settimana di gestazione ed è stato rilevato come il feto reagisca ai suoni con variazioni del battito cardiaco, con movimenti delle palpebre, del capo, degli arti e del tronco. Si tratta delle prime esperienze di scambio con l'ambiente, preparatorie alla relazione empatica tra madre e bambino. Infatti, la voce materna svolge una funzione rassicurante che permette al bambino di tranquillizzarsi quando si trova in uno stato di malessere e di ritrovare il proprio equilibrio. Lo aiuta a calibrare gli aspetti più disturbanti e ad accettare una quantità adeguata e necessaria di elasticità tra benessere e malessere, tra emozioni positive e negative. La voce della madre (o altra persona significativa) che parla al bambino o che canta una ninna nanna rappresenta una melodia. La voce è sempre accompagnata da altre componenti tra cui gli stati affettivi dell'adulto, le sue azioni e il suo modo di porsi rispetto al bambino: questo insieme di elementi rappresenta la componente armonica che accompagna e sostiene la crescita della persona, capacità che dovrebbe essere gradualmente fatta propria dall'individuo per la formazione di una personalità completa, in cui tutte le emozioni possano far parte dell’esperienza. Lo sviluppo della capacità di ascoltare tutte le note, sia musicali che emotive, è un obiettivo a cui tendere per capire se l'insieme costituisce un tutto armonico o, in caso contrario, per cercare di trovare la soluzione migliore in base al tipo e alla rilevanza della stonatura…
- RUMORE E MUSICA - Dr. G. Mario Mattia; - Origine e sviluppo dell'intelligenza musicale. L'apprendimento della musica in età prescolare di Giuseppe Sellari; - Il ruolo della musica nello sviluppo dell'empatia nei bambini: costruzione del percorso educativo "Musica e BenEssere" e valutazione della sua efficacia - Giuseppe Sellari, Giada Matricardi, e Paolo Albiero.
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