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Ripartiamo dal passato per creare un nuovo futuro Giugno 2012 - A cura di Luciano Mattevi
Il vento di crisi al quale siamo esposti in questi ultimi anni ha dato uno scossone all’impalcatura delle nostre convinzioni, all’idea che ci eravamo fatti di come gestire il presente, nella tutela dei principi che hanno ispirato l’intero dopoguerra. Principi che affondavano le proprie radici nel cuore della Carta Costituzionale, un testo che è ancora oggi denso di Valori di cui spesso ignoriamo il vero quanto profondo significato. Diritti quali quelli del lavoro, della libertà di espressione, della salute, dello Stato sembrano soggiacere alla minaccia di un’economia esasperata, rivolta più a preservare i propri interessi, invece che avere cura di sostenere coloro che a questa danno sostentamento e ragione di esistenza, con il risultato di lasciare dietro di se il vuoto, al pari di un deserto che avanza inesorabile. Le fondamenta dell’acustica moderna sono state sviluppate attraverso la ricerca dei meccanismi psicofisici che regolano il nostro concetto di benessere: qualità dell’ascolto, comfort acustico, isolamento da rumori indesiderati, rumore ambientale, hanno tutti l’obiettivo di ridurre lo stress e proteggere l’individuo dalle forme di disturbo generate dal rumore. Tutto questo ha necessitato di regolamentazioni adeguate, politiche ambientali di lungo respiro, oltre all’avvio di un programma di educazione mirato a valorizzare nei giovani l’importanza di un ambiente di vita adeguatamente tutelato e protetto. Molti definiscono questi fattori "adempimenti", intesi come costi, burocrazia e, di conseguenza, responsabili del rallentamento di un’economia che, con tutta evidenza, stenterebbe ugualmente a proseguire nel suo arduo cammino. In nome di tali prerogative, alcuni recenti disposti mirano a semplificare, ridurre e, in certi casi, eliminare del tutto procedure che, semplicemente, avevano lo scopo di evitare di far compire degli errori nell’individuare un’area, nella progettazione di un edificio o nella realizzazione di un impianto, con il preciso scopo di contenere gli eventuali costi futuri, spesso elevati, qualora fosse risultato necessario approntare un'opera di ripristino. Con questo recente approccio, invece, demandiamo al "fare" quell’importante compito che è esclusivo ambito del "sapere" o, per meglio dire, voler conoscere prima di saper agire. Molti anni fa qualcuno ebbe già modo di percorrere questa strada alternativa, con conseguenze devastanti sull’ambiente e, di riflesso, sulla vita delle persone …fu vera Gloria? Ai posteri l’ardua sentenza (vv 31-32 – Il cinque maggio – Alessandro Manzoni).
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