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La musica dell'autunno
A cura della Dott.ssa Elena Cipani - Psicologa (Sito web: elenacipanipsicologa.it)
Ascoltando con attenzione è possibile sentire il rumore del vento, non solo il suo soffio che ogni giorno si fa sul viso sempre più pungente. Il vento fa sbattere le finestre, fa lentamente spogliare gli alberi dalle loro foglie che piano piano iniziano a cadere, ed è bello provare ad immaginare, o se possibile vivere, un momento in cui ci si possa trovare su una strada in una giornata di sole, in cui il vento riesce a creare quella che si potrebbe definire una "danza delle foglie", foglie che cadono con leggerezza dopo aver creato disegni nell’aria. Così i suoni del vento, delle foglie, dei passi sulle foglie secche, si fondono in armonia come a comporre una musica: la musica dell'autunno.
Nei grandi centri urbani è sicuramente più difficile cogliere tutto questo ma il panorama e i rumori sono comunque caratteristici dell'autunno perché solitamente diminuiscono gli schiamazzi, sono finite le serate musicali all'aperto, si tengono le finestre chiuse, si viene meno disturbati. Per molte persone, l'autunno è un passaggio obbligato: sempre più vengono anticipate le decorazioni natalizie a ricordarci che tra poco sarà di nuovo un periodo di festa, come una sorta di risveglio da una stagione che si tende a negare perché culturalmente associata alla tristezza, all'attesa dell'inverno. Come dire che la festa, il rumore e l'allegria debbano andare di pari passo: questo può essere vero. Forse però non è così vero che l'allegria e il divertimento vadano di pari passo con il benessere interiore, l'allegria può essere illusoria accompagnandosi a tutto il rumore che si fa per cercarla.
L'autunno, seguendo la stagione estiva, forse si fa carico di un rimpianto per il fatto che la spensieratezza e l'allegria dell'estate siano finite: in estate è naturale passare molto tempo libero fuori casa, si esce di più di sera, si ascolta musica all'aperto ma i suoni e i rumori sono molti, spesso diventano troppi: in parte perché sono "artificiali", cioè creati dall'uomo e non dalla natura, in parte perché molte volte si usano rumori e musica in modo sconsiderato. Si può quindi provare ora a vedere le cose da un diverso punto di vista: basti pensare che forse non possiamo farlo spesso…Ma quanto si sta bene, sotto le coperte, ad ascoltare la pioggia che cade?
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