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Lavorare per una mobilità sostenibile
Febbraio
2010 - A cura di Luciano Mattevi
In Italia il principale mezzo di trasporto è l’automobile; per molte aree del nostro Paese rappresenta, ancora oggi, l’unico mezzo per poter raggiungere il posto di lavoro, fare la spesa, portare i bambini a scuola. L’automobile da mezzo di trasporto d’elite, dei primi anni del ‘900, è divenuto il principale e più diffuso mezzo di trasporto di massa. Gli effetti negativi di tale “sviluppo” sono noti: smog, rumore, stress. Eppure, non pare visibile all’orizzonte un chiaro segnale di svolta, almeno finora. Per molti, infatti, il futuro del trasporto è legato allo sviluppo dell’energia derivata da fonti rinnovabili o il cui impatto sull’ambiente è ridotto. La propulsione con motori elettrici o ibridi sembra costituire, per il momento, una soluzione che permetta l’impiego anche su vasta scala. Nelle nostre città circolano da tempo veicoli con motori elettrici accoppiati con motori a carburanti fossili (Benzina o Gasolio) da cui vengono alimentati. La loro diffusione è, tuttavia, limitata, tanto che rappresentano una percentuale troppo bassa per poterne apprezzarne i benefici effetti. Ma il futuro che ci attende pare proprio sia rivolto a sviluppare e incentivare quale fonte di energia quella elettrica e molte case automobilistiche stanno investendo ingenti risorse affinché tale soluzione tecnologica possa sostituire gradualmente la dipendenza dai combustibili fossili. Fra i numerosi vantaggi della propulsione elettrica ve né uno a noi molto caro, ossia i veicoli elettrici non emettono rumore o, meglio, il livello sonoro da questi generato è assai contenuto. Di conseguenza, se nelle nostre città si utilizzassero tali mezzi potremmo attenderci una drastica riduzione dei livelli di rumore, a tutto vantaggio di una qualità di vita migliore. L’Europa, assai sensibile a questi temi, è impegnata con il progetto “ENFICA FC” (ENvironmentally Friendly Inter City Aircraft powered by Fuel Cells) alla realizzazione e sviluppo del primo aereo a propulsione a idrogeno. Il progetto è seguito da un team di esperti di diverse nazioni fra le quali l’Italia, grazie al supporto del Politecnico di Torino, l’Università di Pisa e l’azienda Mavel Elettronica (per maggiori informazioni visitate il sito web: www.enfica-fc.polito.it). Il progetto, iniziato nel 2006, prevede di concludersi positivamente con i test finali di volo proprio in questi mesi di febbraio/marzo 2010. Certamente la strada da compiere è ancora lunga, ma il lavoro intrapreso rappresenta una chiara dimostrazione di come lo sviluppo di tale tecnologia, per i futuri mezzi di trasporto, sia possibile. Da parte nostra non possiamo che sostenere tali iniziative, incoraggiando quanti, con i pochi mezzi a disposizione, lavorano per assicurare alle generazioni future un mondo che, speriamo, possa diventare un tantino migliore.
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