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La risposta dell'espertoA cura di Marcello Brugola
...A Perugia un nuovo minimetrò, ma che rumore!
Gentile Signora Giuli, la Sua mail è estremamente interessante, e dimostra come in Italia le leggi fatte dallo Stato siano completamente disattese da chi (i Comuni) dovrebbero in prima persona impegnarsi a farle rispettare. Veniamo al primo punto: mi sempre impossibile, ma sono sicuro che sarà così, che il Comune non abbia, prima di iniziare la progettazione esecutiva del minimetro, fatto eseguire una relazione di verifica previsionale di impatto acustico. Questa relazione avrebbe dovuto in prima cosa verificare il clima acustico delle zone interessate al passaggio del sistema e, sulla base della rumorosità emessa dal nuovo sistema, verificare se lo stesso fosse o meno compatibile con la situazione esistente; nel caso la relazione avesse evidenziato palesi contraddizioni o problemi gravi, automaticamente si sarebbe dovuto procedere ad un piano di bonifica da eseguire congiuntamente con la creazione del minimetro. Dato che siamo a questo punto, è evidente o che il Comune non ha fatto nulla, o chi ha fatto la relazione non capisse quello che stava facendo. Il fatto che il Comune abbia cambiato la zonizzazione dimostra quanta poca intenzione abbia nel cercare di modificare la cosa..oltretutto dimostra anche una notevole ignoranza della legge stessa, in quanto anche cambiando la classe del territorio non si viene a cambiare la necessità di rispettare il criterio differenziale dei +5 dB di giorno e dei +3 dB la notte, che è proprio il fattore che determina il disturbo: l’incremento rispetto al valore del rumore residuale dell’area. Innalzare il valore assoluto di area quindi non serve a nulla, nemmeno dal punto di vista legale. Per quanto concerne le azioni da intraprendere, se esiste già un comitato ed ha fatto ricorso al TAR, benissimo, ma tenga presente che le verifiche saranno fatte secondo il criterio amministrativo, valutando cioè il valore differenziale sui valori di LEQ tra il rumore residuale ed ambientale, viceversa se si riuscisse a fare una causa civile si potrebbe tentare di chiedere la verifica secondo il criterio giurisprudenziale, ovvero calcolare il valore differenziale come confronto tra valore massimo di immissione in SPLSlow e valore del percentile L95, ovvero il valore del rumore rilevabile nel 95% del tempo di misura. Questi due metodi divergono a volte anche di 10 dB, per cui il secondo metodo è estremamente più cautelativo. Se volete dare quindi un maggior peso alla Vostra protesta, fate fare un rilievo da un tecnico specializzato e fate scrivere immediatamente da un legale, minacciando cause ex art. 700 c.p.c. intese a provocare il fermo della struttura ed al risarcimento dei danni biologici. Se nel Comune almeno uno capisce qualcosa di cause e acustica (per il primo punto è possibile, ma per il secondo ne dubito fortemente) allora correranno subito ai ripari.
Mi tenga cortesemente informato, dato che l’argomento mi
interessa molto: è veramente sconcertante come certe cose possano succedere a
causa degli Amministratori.
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