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Ultimo aggiornamento: 09 dicembre 2022

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Una corretta protezione contro il rumore non può basarsi unicamente sulle caratteristiche acustiche dei materiali, prodotti e componenti edilizi impiegati, aspetti che, seppur essenziali al fine di creare un ambiente confortevole e acusticamente isolato, non sono sufficienti da soli per un'efficacie lotta contro il rumore, poiché se ciò può essere considerato adeguato in aree tranquille, non altrettanto si può dire nel caso in cui i livelli di rumore esterni all'abitazione siano elevati, ad esempio, per la presenza di una strada trafficata. Di conseguenza, è necessario intervenire attraverso un'adeguata progettazione dell'involucro dell'edificio e su ciò che ci sta attorno.

Di seguito, andremo quindi a descrivere alcuni semplici ma fondamentali elementi circa una corretta progettazione ambientale passiva, con l'obiettivo di ridurre l'esposizione al rumore prima che questo entri nelle nostre case.

L'approccio utilizzato è quello di seguire un criterio di progettazione per comparti concentrici, partendo dall'esterno, ossia dalla scelta delle aree edificabili, e procedendo via via verso l'interno fino ad arrivare alla corretta disposizione degli ambienti abitativi.

Tralasciando la valutazione degli elementi di compatibilità circa la destinazione d'uso delle aree edificabili, è opportuno definire, in primo luogo, quegli elementi plano-altimetrici che consentano di porre ostacolo alla propagazione del rumore.

Nella figura a fianco, sono riportati alcuni schermi protettivi realizzabili con costi relativamente contenuti o, comunque, decisamente inferiori alla somma degli oneri derivanti dalla perdita di valore dell'immobile e agli eventuali sistemi di contenimento da realizzare una volta che l'edificio è terminato.

Spesso v'è la convinzione che frapporre fra la sorgente e il ricettore un filare alberato o della vegetazione sia un valido sistema di protezione contro il rumore; nulla di più sbagliato, il grado di mitigazione offerto dalle fronde degli alberi è contenuto entro un valore massimo di 2-3 dB, con attenuazioni centrate su frequenze medio-alte, fuori dal campo di interesse di sorgenti quali il traffico veicolare.

In tutti gli altri casi sopra esposti, l'elemento in comune è costituito dalla necessità di interrompere o deviare il fascio di onde sonore che collega, in linea retta, la sorgente al ricettore (edificio), costringendo il rumore a compiere un percorso più lungo, perdendo così di intensità.

Alle volte, un semplice rilevato in terra, un muro di cinta (in legno, laterizio, c.l.s. rivestito, ecc.), una scarpata erbosa, sono accorgimenti sufficienti per ridurre in maniera sensibile i livelli di rumorosità in facciata ad un edificio esposto alla rumorosità di una strada.

Successivamente, si andrà a definire la distribuzione planimetrica degli edifici e i rapporti in altezza tra i volumi delle strutture edilizie. Ad esempio, la realizzazione di comparti edilizi chiusi può favorire riflessioni sonore multiple con conseguente aumento dei livelli di rumorosità in facciata agli edifici esposti, mentre edifici ben distanziati assicurano un livello di pressione acustica omogeneamente distribuito.

 

Analogamente, nel caso di edifici con facciate curvilinee, il lato rivolto verso la sorgente di rumore (strada, ferrovia, attività produttiva, ecc.) dovrà avere una forma convessa allo scopo di favorire la dispersione delle onde sonore.

Nel caso invece di corpi abitativi concatenati, quali le case a schiera, è utile introdurre uno sfalsamento dei corpi di fabbrica, il quale può costituire un ulteriore ostacolo alla propagazione del rumore.

Inoltre, nel caso in cui, sul lato sorgente, siano previsti dei poggioli, è consigliato il rivestimento della parte superiore della loggia con materiale fonoassorbente, oltre che realizzare parapetti monolitici i quali offrono una buona schermatura al rumore per gli ambienti retrostanti.

 

 

 

 

Un'efficace politica di prevenzione passiva contro il rumore non si limita a definire ciò che sta fuori l'edificio ma si estende anche al suo interno.

La corretta e razionale sistemazione degli spazi interni limita la propagazione dei rumori. Il principio da seguire è quello di concentrare il più possibile gli spazi di collegamento verticale ed orizzontale, al fine di contenere le superfici di contatto fra le diverse unità abitative.

 

Oltre agli scarichi, un'altra sorgente di rumore particolarmente rilevante all'interno di un edificio è, certamente, il vano ascensore.

Nell'esempio riportato, preme far notare che la scelta adottata consente di ottenere delle superfici a contatto con le sei unità abitative estremamente ridotte. In tal modo, la propagazione del rumore attraverso le partizioni verticali e orizzontali è ridotta al minimo.

Anche le pareti di separazione fra i diversi appartamenti hanno una superficie di irradiazione limitata, condizione che aiuta a migliorare l'isolamento acustico fra le diverse unità abitative.

Lo schema riportato in figura rappresenta uno dei migliori esempi di utilizzo degli spazi in edifici di tipo condominiale.

 


L'affinamento del progetto può estendersi alla corretta sistemazione degli spazi interni all'appartamento.

Ad esempio, la disposizione non speculare delle aperture impedisce un'immissione diretta del rumore da una stanza all'altra, in quanto le pareti interne fungono da ostacolo.

Un altro caso, riguarda la propagazione per via aerea del rumore fra due stanze, o fra due unità abitative. Il problema, può essere risolto protraendo la parete divisoria fin oltre il filo della facciata, in modo che il rumore in uscita dagli ambienti abitativi venga deviato.

Tuttavia, è necessario considerare che la lunghezza dell'appendice è proporzionale alla larghezza dell'apertura finestrata; per questo motivo, la superficie finestrata deve essere limitata, allo scopo di evitare grandi appendici antiestetiche.

Quanto sopra descritto è la chiara dimostrazione che costruire un ambiente acusticamente isolato non significa necessariamente dover sostenere costi elevati, anzi, nella maggior parte dei casi la spesa è di modesta entità, se non addirittura nulla.

 

 

 

 

 

 

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