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L'inquinamento acustico del mare

Agosto 2005 - A cura di Jada Mazzoli - Mare in Italy (sito Internet: www.mareinitaly.it)

 

 

Recenti studi attribuiscono all’eccessivo rumore subacqueo la responsabilità degli strani decessi di diverse creature marine. Nel giro di due anni ben nove calamari giganti, lunghi fino a 12 metri e pesanti oltre 140 kg, sono stati trovati morti al largo delle coste della Spagna.

In tutti i casi il rinvenimento dei calamari giganti è avvenuto in zone dove alcune compagnie petrolifere stavano effettuando esplorazioni del fondo marino in cerca di giacimenti. L’operazione viene effettuata emettendo impulsi sonori a bassa frequenza, meno di 100 Hz, verso il fondale. Lo studio della propagazione delle onde sismiche nelle rocce consente ai ricercatori di determinare la conformazione geologica del fondo.

Tutti e nove i calamari presentavano evidenti danni all’apparato uditivo. Gli animali, disorientati dagli impulsi, avrebbero nuotato verso la superficie, morendo soffocati a causa dell’acqua troppo calda.

Ma anche i cetacei sono seriamente danneggiati dall’eccessivo frastuono subacqueo. A danneggiare i cetacei è l’inquinamento acustico causato dalla navigazione, dalle rilevazioni sismiche, dalle trivellazioni per estrarre petrolio. Sotto accusa sono anche i sistemi sonar civili e militari che interferiscono con i sonar naturali utilizzati dai mammiferi per comunicare tra loro, per orientarsi e per cacciare. L’inquinamento acustico assorderebbe i cetacei, disorientandoli e portandoli a spiaggiarsi e quindi morire.

Gli USA hanno già posto severe restrizioni sull’utilizzo dei sistemi di prospezione a bassa frequenza e anche l’Europa si sta sensibilizzando su questo argomento. Nel 2002 il massiccio impiego di sonar a bassa frequenza durante un’esercitazione NATO alle Canarie, portò allo spiaggiamento di ben 14 balene nel giro di poche ore.

Questo strumento utilizzato nella caccia ai sottomarini si chiama Surtass (Surveillance Towed Array Sensor System) e viene usato per setacciare l’ottanta per cento delle acque mondiali. La marina sottolinea che il Surtass trasmette a basse frequenze, che tra l’altro sono le stesse usate dalle balene per comunicare, ma il suono verrebbe comunque trasmesso a più di 180 decibel, livello che molti studiosi ritengono sufficiente per arrecare danni fisiologici, e gruppi di ecologisti come il Natural Resources Defense Council, chiedono alla marina statunitense di dimostrare la sicurezza ambientale del programma.

 

 

 

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