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Giovani e musica…classica?
A cura della Dott.ssa Elena Cipani - Psicologa (Sito web: elenacipanipsicologa.it)
1. perché i giovani non ascoltano musica classica? 2. perché ascoltare anche musica classica? 3. cosa influisce sulle scelte musicali?
Per quanto riguarda la risposta alla prima domanda ci sono vari motivi per i quali i giovani non ascoltano la musica classica: da varie ricerche ed interviste emerge come la musica classica non sia proprio conosciuta tra i ragazzi: questo è il problema fondamentale che deriva dalla mancanza di una reale educazione alla musica e al suo ascolto. Di conseguenza, la musica classica è spesso sminuita e svalorizzata, definita una "lagna", come qualcosa che fa addormentare. Dal punto di vista dei ragazzi, l'ascolto di un genere musicale che non incontri il favore della maggioranza può equivalere a sentirsi esclusi dal gruppo in un momento della vita in cui sarebbe quasi impensabile non avere un proprio gruppo di appartenenza. Fondamentale è il significato che i giovani attribuiscono alla musica "di oggi" perché rappresenta un metodo per evadere dai problemi, un rifugio presso cui ripararsi dalle difficoltà di ogni giorno. Un modo forse per non pensare…questo aspetto, se da un lato mostra la tristezza di un mondo che costringe i giovani a cercare sollievo, dall'altro incontra purtroppo la mentalità consumistica che porta all'ascolto di determinati generi musicali. La musica classica può aiutare ad evadere ad un diverso livello nel senso che consente un tipo di "evasione" che non sia una fuga ma che favorisce il pensiero e i collegamenti tra le idee.
- stimola processi di pensiero migliorando l'attività cerebrale e facilitando l'esecuzione di vari compiti; - favorisce un sonno migliore aiutando a rilassare mente e corpo; - aiuta nella riduzione dello stress; - aiuta a rimanere calmi durante la guida; - favorisce il buonumore perché influisce positivamente sull'ormone dello stress e sulla produzione di endorfine; - combatte l'ipertensione, influisce sull'organismo normalizzando il battito cardiaco e la respirazione; - aiuta a ridurre il dolore fisico, sia cronico che post operatorio; - è facilitante per chi segue una dieta perché se si è tranquilli si gusta meglio il cibo e molto probabilmente si è portati a mangiare meno, oltre al fatto che lo stesso apparato digerente risulterà più rilassato; - contribuisce ad un rafforzamento del sistema immunitario; - aiuta ad entrare in contatto con le proprie emozioni facilitandone l’espressione; - essendo scollegata da "mode del momento" favorisce un pensiero autonomo e scelte più libere da condizionamenti esterni.
Molto interessante è il risultato di uno studio sull'intelligenza…una ricerca svolta in America attraverso i test di facoltà ha rilevato che chi ascolta Beethoven, Bob Dylan e Radiohead è dotato di un'intelligenza particolarmente acuta. Al contrario, chi preferisce per esempio Beyoncé e Justin Timberlake non brilla particolarmente. Un risultato che, anche se forse non può essere considerato propriamente scientifico, può dare indicazioni sul rapporto tra gusti musicali dei giovani americani e il loro rendimento universitario. Ecco uno schema esemplificativo:
Risultato dello studio: Gli appassionati di Beethoven sono risultati i migliori nei test di facoltà.
A livello sociale un ruolo fondamentale è svolto dalle case discografiche che influiscono sulle scelte musicali dei ragazzi riuscendo a determinare mode e atteggiamenti attraverso la promozione di determinati artisti. La musica è dappertutto, nei luoghi pubblici come nei negozi, nei centri commerciali o negli ascensori: il sottofondo abituale è rappresentato da musica pop e rock, non da musica classica. Non esiste possibilità di scelta di fronte a questo continuo bombardamento che è così insistente per cui non ci si chiede più come mai si debba essere sottoposti a tutto questo rumore, forse perché la moda del momento è questa.
Il mondo della musica è vario e i giovani sono continuamente esposti a sollecitazioni secondo i canoni musicali di oggi senza avere una reale possibilità di scelta a causa di condizionamenti dei quali si è più o meno consapevoli. Ma i bambini sono disposti ad apprendere quanto viene loro proposto e sanno cogliere molte più sfumature rispetto agli adulti. Anche i ragazzi più grandi, attraverso la loro sensibilità, possono trarre vantaggio da un ascolto musicale più vario che può dare molti spunti per la vita interiore, sociale e lavorativa. Sarebbe un peccato privare i giovani della possibilità di sviluppare pienamente le proprie potenzialità e creatività sia attraverso l'uso delle nuove tecnologie che con la conoscenza di almeno un po' di musica classica.
Approfondimenti Per un approfondimento sullo studio americano sul rapporto musica e intelligenza si rimanda all'articolo "Musica: il legame tra gusti e intelligenza".
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