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Fibromialgia: disturbi del sonno e rumore
Il rumore quale possibile fattore aggravante
A cura della Dott.ssa Elena Cipani - Psicologa (Sito web: elenacipanipsicologa.it)
La fibromiaglia è una condizione frequente (circa il 2% della popolazione), colpisce preferenzialmente le donne (M/F = 1/9) ma continua ancora oggi ad essere ampiamente sottostimata e poco diagnosticata. I sintomi della fibromialgia sono molti: dolore muscoloscheletrico e stanchezza, rigidità soprattutto al risveglio, disturbi del sonno, mal di testa o dolore al volto, acufeni, disturbi della sensibilità (in particolare formicolii), disturbi gastrointestinali, alterazioni dell’equilibrio, alterazioni della temperatura corporea, difficoltà a concentrarsi, allergie, ansia e depressione: i numerosi studi sul rapporto tra ansia/depressione e FM hanno dimostrato inequivocabilmente che la FM non è una malattia psicosomatica e che gli eventuali sintomi depressivi o ansiosi sono un effetto piuttosto che una causa della malattia. Esistono anche fattori esterni che possono peggiorare i sintomi: carenza di sonno, stress (eventi stressanti – traumi – lutti), affaticamento (per lavoro), rumore, freddo, umidità, cambiamenti meteorologici, periodo pre-mestruale. Si rimanda agli specialisti reumatologi per quanto riguarda un approfondimento della sintomatologia e la terapia. In questa sede, quello che colpisce, è il collegamento tra dolore, stanchezza, stress, rumore e disturbi del sonno. La maggior parte dei pazienti affetti da sindrome fibromialgica riferisce disturbi del sonno: più che difficoltà ad addormentarsi si tratta di frequenti risvegli notturni e sonno non ristoratore; la fase profonda del sonno è spesso disturbata. Il sonno può essere leggero con continui risvegli notturni. Solitamente la persona al risveglio si sente ancora affaticata come se non avesse dormito. La ricerca ha evidenziato che l’interruzione della fase profonda del sonno possa alterare importanti funzioni del corpo e la percezione del dolore.
Se si prova ad immaginare di vivere con queste problematiche di base e a queste si aggiunge la “variabile rumore”, come elemento che va a disturbare ulteriormente il sonno ed il riposo, diventa evidente come sia importante la salvaguardia della tranquillità. Infatti, una buona gestione dei disturbi del sonno può aiutare a controllare il dolore, ed un buon controllo del dolore può migliorare la qualità del sonno. Il sonno può essere aiutato in vari modi, per es. con l’esercizio fisico (moderato) e il rilassamento, che consente di rilassare la muscolatura e favorire la riduzione del dolore. In un ambiente disturbato dal rumore è difficile poter dormire, riposare, rilassarsi. Considerati i collegamenti tra sonno e dolore, se non si riesce a dormire a causa di intrusioni rumorose nella propria abitazione è come se il rumore non consentisse di curarsi, anzi vada ad aggravare una condizione già difficile.
Ci si stupisce per la scarsa attenzione che viene data tutt’ora al problema del rumore e per come le persone non siano in grado di identificarsi con chi sta meno bene di loro, limitandosi nel provocare rumore a volte inutile. Ma chi non desidera il silenzio quando si ha un semplice mal di testa?
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