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L’acustica, una scelta che nasce dal
cuore
Ogni qual volta mi siedo davanti al computer per iniziare a scrivere un nuovo “Caso del mese” mi prende una certa emozione, ed è di questa emozione che desidero parlare nell’articolo di questo mese. Oramai sono trascorsi diversi anni da quel 1991 che ha visto comparire timidamente sulla scena nazionale il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1° marzo. Un decreto che ha certamente il merito di aver dato il via ad un percorso normativo all’insegna della protezione al rumore negli ambienti di vita in Italia. Da allora molte cose sono cambiate, se mi è permesso dire, certamente in meglio, giacché l’acustica è entrata, a pieno titolo, fra i tanti adempimenti che la Pubblica Amministrazione è tenuta ad osservare e a far osservare. L’acustica è un mondo fantastico, nel significato più stretto del termine, ossia di “fantasia” grazie al quale ciò che sembrava, fino a pochi anni fa, impossibile oggi è realtà; basti pensare, ad esempio, ai modelli di calcolo impiegati nella determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici, e dove la realtà può stimolare la fantasia per migliorare la vita di domani. Sono queste le convinzioni che hanno condotto alla creazione di questo sito web e l’affetto che molti di Voi hanno dimostrato è la conferma che ciò è un pensiero assai comune. Non nego, tuttavia, lo sforzo che, ancora oggi, è necessario compiere per riuscire a far crescere la sensibilità di amministratori e operatori di settore nel tentativo di compiere una radicale trasformazione, affinché l’acustica possano incidere su temi importanti, quanto ostili, quali, uno su tutti, la pianificazione urbanistica, il principale strumento per un’efficace prevenzione e tutela dall’inquinamento acustico. Creare un ambiente silenzioso significa vivere, anche, in un ambiente più sano, per noi ma soprattutto per le generazioni che verranno nei cui confronti abbiamo il diritto e il dovere di insegnare loro il rispetto per un bene primario, il nostro benessere. A tale scopo l’acustica, ossia la scienza che studia i fenomeni sonori, necessita di compiere un passo indietro e uscire da quell'elite accademica, dove per molto tempo è stata confinata, per portarsi a misura d’uomo, porsi al suo servizio con semplicità ed efficienza, nella piena convinzione che crescere individualmente conduce alla solitudine, mentre crescere assieme genera progresso.
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