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Disturbi da rumore: cosa fare? Settembre-ottobre 2015 - A cura della Dott.ssa Elena Cipani - psicologa (sito web: elenacipanipsicologa.it)
Il rumore è insidioso e spesso si scivola gradualmente in situazioni di disagio, finché si sviluppa la consapevolezza che non si riesce più a tollerare il rumore e che la propria qualità di vita è compromessa. Ma quando si arriva a questo, purtroppo, certi disturbi si sono già instaurati: il disturbo che si avverte da' il segnale che fa' dire “basta!” Quando si arriva a questo livello, in cui si sente di non farcela più, la prima cosa da fare è quella di allontanarsi il più presto possibile dalla fonte di rumore, attuare una sorta di “pronto soccorso”, che potrebbe richiedere un po’ di fantasia e di adattamento. Ma come? Fare in modo che il rumore non sia al centro della nostra attenzione non è certo semplice e potrà in certi casi comportare alcuni cambiamenti nella propria vita quotidiana. Se il problema è notturno si può cercare per esempio di trovare una stanza diversa in cui dormire, anche se non è la propria camera da letto. Non importa che stanza sia, anche se dovesse trattarsi di dormire sul divano in salotto, su un divano letto o su un materasso per terra va bene! Anche in caso di disturbo diurno sarebbe importante trovare un angolo di casa riparato dal rumore, in cui potersi rigenerare. Forse è possibile trovare una stanza meno esposta, oppure scegliere un ambiente e dotarlo di alcuni requisiti utili (un condizionatore, un sistema di isolamento acustico). Se si avverte che il proprio stato di calma è ormai troppo alterato ci si può rivolgere al medico per alcuni rimedi temporanei che possano aiutare a ritrovare sia la calma che il sonno. Dal punto di vista psicologico, un supporto può aiutare a sfogare sentimenti negativi, a trovare in sé risorse che forse non si sapeva di avere, a sentirsi più tranquilli. E’ molto importante iniziare a ritrovare una calma interiore e a combattere il senso di impotenza di fronte a situazioni in cui sembra che non ci sia proprio nulla da fare. Il primo obiettivo da raggiungere è quello di non sentirsi più sottomessi a ciò che ci disturba. Spesso si sviluppa un circolo vizioso: dal senso di totale impotenza, alla frustrazione, alla rabbia, alla minore autostima, al maggiore senso di impotenza …e così via. E’ quindi importante iniziare ad AGIRE, ognuno con le proprie modalità. Rompere questo circolo a volte è molto difficile, soprattutto se ci si confronta con persone che sembra non abbiano lo stesso problema. Ma anche se è una sola persona ad avvertire il disturbo non è corretto che questa persona sia, come spesso accade, accusata di non sopportare abbastanza o di essere troppo nervosa. Ritrovare una certa calma interiore permetterà in seguito di agire in modo coerente ed appropriato e di valutare gli obiettivi successivi. Finché si è soggetti a forti sentimenti di rabbia è difficile prendere decisioni efficaci. Di fronte al problema del rumore, si tratta di cercare sempre e in ogni caso la via amichevole: per esempio, se i vicini di casa sono rumorosi, sarebbe opportuno cercare di far capire il proprio disagio perché non è detto che gli altri se ne rendano conto. In occasione di eventi particolari e di feste, si può cercare di prevenire e accordarsi in anticipo reciprocamente con i vicini per facilitare l’accettazione di queste situazioni, che devono comunque restare un’eccezione. In riferimento alla musica bisogna controllare ovviamente il volume ma anche scegliere regolazioni che attenuino i bassi: infatti questi suoni attraversano più facilmente le pareti e sono particolarmente fastidiosi perché si percepiscono sotto forma di vibrazione, non di musica. Gli altoparlanti non devono essere a contatto diretto con il pavimento o le pareti. Si può aggiunge tra l’altoparlante e il pavimento uno strato isolante (per esempio un quadrato di moquette o di gomma) che diminuisce la trasmissione del rumore e migliora la qualità dell’ascolto. Altri accorgimenti possono essere utili nella vita quotidiana e se possibile “suggeriti” ai vicini: feltrini sotto le gambe di sedie, tavoli o altri mobili regolarmente spostati sul pavimento. Togliere le scarpe con i tacchi appena si entra in casa. Un’altra strada è quella di agire sulla propria abitazione. Per esempio, in caso di traffico stradale, ma anche nei casi sopra citati, si può provvedere con dei sistemi di isolamento acustico alle pareti o alle finestre. Molte volte si tratterà anche di fare ricorso alle autorità locali o al sindaco, che è responsabile della tutela della salute dei cittadini. Talvolta sarà necessario contattare un legale. Ognuno potrà scegliere la strada che preferisce. Talvolta strade costose. Ma tutti, bambini, adulti e anziani, hanno bisogno di riposare. C’è spazio per tutti se si sviluppa la capacità di mettersi al posto dell’altro. Si tratta spesso di semplice buon senso. Se il disturbo viene limitato da chi lo provoca, gli altri saranno forse più disponibili a sopportare qualcosa in più. In ogni caso, il fatto di prendere una decisione, ci fa stare meglio interiormente perché significa che iniziamo ad avere un maggiore controllo e che non siamo più in balìa del volere o degli interessi altrui, anche se la soluzione del problema sembra distante e per ora dormiamo sul divano. La passività, il fatto di non far niente per quieto vivere, ci espone sia al rischio di essere sempre più esposti, sia al fatto che sopportando senza fare niente viene minacciata la nostra autostima, per cui stiamo sempre più male e allo stesso tempo ci mostriamo deboli.
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