La
risposta dell'esperto
...La caldaia del condominio, un situazione divenuta oramai non
più sopportabile
Egregio Sig. Davide,
due cose: è vero che il d.P.C.M. 5 dicembre 1997 stabilisce che
il rumore degli impianti a ciclo continuo non debba superare i 25 dB(A), ma è
anche vero che l'art. 844 cod. civ. stabilisce che non si debba incrementare il
rumore di fondo in un appartamento oltre 3 dB rispetto ad esso. Ovvero, se a
casa sua per motivi particolari il rumore di fondo è pari a 18 dB(A), allora non
è possibile incrementare oltre i 21 dB(A) e se l'impianto ne fa 25 è fuori
norma.
Mi sembra strano che l'ARPA non esca per un problema del genere:
ho seguito decine di casi in cui i "litiganti" erano un condominio e un
condomino disturbato o dall'ascensore o dalla caldaia o dall'impianto di
condizionamento, ed il condominio, inteso come struttura, non è un privato,
quindi l'ARPA deve intervenire. Faccia quindi una nuova richiesta specificando
che l'impianto è comune.
Purtroppo misure fonometriche specifiche e causa civili sono
costosissime. Però mi è capitato di seguire cause esattamente per i suoi motivi,
come CTU, in cui la parte attrice, ovvero il disturbato, era seguito da un
legale che faceva capo a (non ricordo quale) una associazione che difendeva
gratuitamente le persone che non se lo potevano permettere, forse dovrebbe
cercare una organizzazione del genere e chiedere aiuto.
Mandi comunque una raccomandata all'amministratore per chiedere
l'uscita di un tecnico, a spese del condominio, per una verifica fonometrica,
tenendo presente che non c'è solo il limite dei 25 dB(A) da rispettare ma anche
che non vi sia la presenza di un "tono puro" (un segnale che ha più
energia in una certa banda di frequenza) che viene penalizzato tra i +3 ed i +6
dB in quanto molto fastidioso: se ci fosse questa presenza Lei ha già vinto la
causa. Chieda però che il tecnico esca nel periodo di massimo disturbo, e non
alle 14 come mi è spesso capitato di vedere, quindi o al mattino presto o alla
sera tardi prima che si spengano le caldaie.
E poi, che tristezza: progettare un locale tecnico è la cosa più
facile del mondo, basta metterci un poco di volontà e di studio...
In bocca al lupo.