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Ultimo aggiornamento: 21 gennaio 2023

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La qualità acustica degli edifici scolastici e le conseguenti condizioni di benessere per insegnanti e studenti sono tra gli aspetti forse più trascurati nella progettazione e realizzazione delle scuole. Infatti il D.M. 18/12/75, che norma tale materia, ha trovato a tutt'oggi scarsa applicazione.

In particolare è opportuno evidenziare tre diversi aspetti che comportano effetti distinti sugli studenti e sugli insegnati:

- il livello di isolamento acustico nei confronti del rumore esterno che compromette l'intelligibilità delle relazioni didattiche insegnante-allievo secondo due meccanismi distinti che sono il mascheramento della parola ed il basso livello di attenzione degli allievi. Da ciò deriva la fissazione di livelli minimali d'isolamento delle facciate;

- il tempo di riverberazione dei locali condiziona in modo sensibile la regolazione della voce dell'insegnante (forza e ritmo) con conseguente affaticamento. Per i locali scolastici esistono raccomandazioni sui valori ottimali del tempo di riverberazione;

- il rumore generato all'interno delle scuole, nelle classi, nelle mense e negli spazi comuni è causa di fatica e/o eccitazione degli allievi che sono condizioni sfavorevoli per l'apprendimento. Questo rumore può essere limitato con l'impiego di idonei materiali.

La perturbazione dell'intelligibilità del parlato, fenomeno associato per eccellenza al rumore, può avere gravi ripercussioni allorché si tratta della formazione di allievi. La mancanza di una sufficiente conoscenza non permette loro, in effetti, di ricostruire le parti del messaggio verbale eventualmente mascherate dal rumore.

Per questo il rumore ha effetti negativi sullo sviluppo del linguaggio e l'acquisizione della lettura, sia nei soggetti più piccoli (da 1 a 6 anni), sia in quelli della scuola primaria (5 - 7 anni), fasce di età che sono cruciali per lo sviluppo intellettuale.

Dal punto di vista acustico, la dinamica del livello sonoro del parlato è elevata, dell'ordine di 30 dB su uno spettro compreso tra 125 e 4000Hz. Il livello varia tra circa +12 dB e -18 dB intorno ad un livello energetico medio. In presenza di rumore intrusivo vi è un mascheramento della parola che varia in funzione dello spettro del parlato stesso e di quello del rumore mascherante.

Uno studio recente ha permesso di ponderare l'incidenza del fattore "rumore alla mensa" sui risultati ottenuti da test condotti a scuola . Sono stati constatati dei ritardi nell'apprendimento della lettura ed errori di disattenzione più frequenti negli allievi che pranzano a scuola.

I livelli sonori rilevati nelle mense si aggirano mediamente intorno agli 85 dB(A) con casi intorno ai 100 dB(A), l'equivalente cioè di ambienti industriali rumorosi. Dopo 30 minuti di esposizione a tali livelli sonori occorre un'ora di recupero sotto l'aspetto nervoso.

Alcune esperienze di insonorizzazione delle mense scolastiche con riduzione del livello di rumorosità di 13 dB(A) hanno dimostrato un comportamento dei ragazzi totalmente modificato. (es. conversazioni più frequenti ad ogni tavolo, pasti più lunghi ecc.)

Per una persona che parla in modo normale, si stima che la durata media dell'emissione di una sillaba sia dell'ordine di 0,2 secondi ed inoltre che l'intervallo tra l'emissione di due sillabe sia ancora di 0,2 secondi.

Supponendo che questo decremento sia lineare, se il T60 è di 5 secondi il livello sonoro di una sillaba subirà una diminuzione di soli 2,4 dB. Se consideriamo una lunga serie di sillabe emesse, ciascuna allo stesso livello e a 0,2 secondi di intervallo, avremo allora un livello quasi costante e le variazioni di livello dopo ogni sillaba non saranno sufficienti per distinguere ciascuna di esse. Al contrario, se il T60 è di 0,5 secondi, il livello sonoro della prima sillaba subirà una diminuzione di 24 dB quando la seconda avrà raggiunto il suo livello massimo.

 

La legislazione italiana

Le prestazioni acustiche della struttura ed il comfort degli ambienti interni, ripresi dal d.P.C.M. 5 dicembre 1997, recante “Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici” e dalle relative normative tecniche di riferimento.

A partire dal 4 dicembre 2022, con l'entrata in vigore del D.M. 23 giugno 2022, recante "Criteri ambientali minimi per l’affidamento del servizio di progettazione di interventi edilizi, per l’affidamento dei lavori per interventi edilizi e per l’affidamento congiunto di progettazione e lavori per interventi edilizi" che sostituisce il D.M. 11 ottobre 2017 (c.d. "Decreto CAM"), sono stati introdotti degli standard qualitativi minimi nell’ambito della progettazione, esecuzione e verifica dell’edilizia pubblica – obbligatori negli appalti pubblici per l’affidamento dei servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici – che va’ ad integrare e sostituire i precedenti riferimenti ripresi dal D.M. 18 dicembre 1975, recante “Norme tecniche aggiornate relative all'edilizia scolastica, ivi compresi gli indici di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica, da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia scolastica”, perseverando nel concetto di sostenibilità ambientale nelle costruzioni previsto dagli orientamenti europei. In particolare, per quanto attiene le qualità di fonoisolamento della struttura edilizia scolastica, il menzionato D.M. del 2017 ha dedicato un apposito riferimento al paragrafo 2.4.11 (Prestazioni e comfort acustici) di seguito esposto.

Fatti salvi i requisiti previsti dal d.P.C.M. 5 dicembre 1997 (Determinazione dei requisiti acustici degli edifici) sono da considerarsi, quali valori da conseguire, quelli che prevedano le prestazioni più restrittive tra i due), i valori prestazionali dei requisiti acustici passivi dei singoli elementi tecnici dell’edificio, partizioni orizzontali e verticali, facciate, impianti tecnici, definiti dalla norma UNI 11367 corrispondono almeno a quelli della classe II del prospetto 1 di tale norma. I singoli elementi tecnici di ospedali e case di cura soddisfano il livello di “prestazione superiore” riportato nel prospetto A.1 dell’Appendice A di tale norma e rispettano, inoltre, i valori caratterizzati come “prestazione buona” nel prospetto B.1 dell’Appendice B di tale norma.

Le scuole soddisfano almeno i valori di riferimento di requisiti acustici passivi e comfort acustico interno indicati nella UNI 11532-2. Gli ambienti interni, ad esclusione delle scuole, rispettano i valori indicati nell’appendice C della UNI 11367.

Nel caso di interventi su edifici esistenti, si applicano le prescrizioni sopra indicate se l’intervento riguarda la ristrutturazione totale degli elementi edilizi di separazione tra ambienti interni ed ambienti esterni o tra unità immobiliari differenti e contermini, la realizzazione di nuove partizioni o di nuovi impianti. Per gli altri interventi su edifici esistenti va assicurato il miglioramento dei requisiti acustici passivi preesistenti. Detto miglioramento non è richiesto quando l’elemento tecnico rispetti le prescrizioni sopra indicate, quando esistano vincoli architettonici o divieti legati a regolamenti edilizi e regolamenti locali che precludano la realizzazione di soluzioni per il miglioramento dei requisiti acustici passivi, o in caso di impossibilità tecnica ad apportare un miglioramento dei requisiti acustici esistenti degli elementi tecnici coinvolti. La sussistenza dei precedenti casi va dimostrata con apposita relazione tecnica redatta da un Tecnico Competente in Acustica (TCA) iscritto nell'elenco nazionale (ENTECA).

Anche nei casi nei quali non è possibile apportare un miglioramento, va assicurato almeno il mantenimento dei requisiti acustici passivi preesistenti.
 

Verifica

La Relazione CAM, di cui criterio “2.2.1-Relazione CAM”, illustra in che modo il progetto ha tenuto conto di questo criterio progettuale e prevede anche una relazione acustica di calcolo previsionale redatta da un TCA secondo le norme tecniche vigenti; in fase di verifica finale della conformità è prodotta una relazione di collaudo basata su misure acustiche in opera eseguite da un TCA secondo le norme tecniche vigenti.

 

Descrittori acustici

- quelli definiti nella UNI 11367 per i requisiti acustici passivi delle unità immobiliari;

- tempo di riverberazione e lo STI (Speech Transmission Index) per l’acustica interna agli ambienti di cui alla UNI 11532 (UNI 11532-2:2020 – Caratteristiche acustiche interne di ambienti confinati - Metodi di progettazione e tecniche di valutazione - Parte 2: Settore scolastico).

 

 

 

 

 

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